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SAN MARCO E L’INCERTEZZA DELLE REGOLE

Un gol al 95’ è come una doccia fredda il 15 di agosto, un bacio inatteso, una botta di fortuna al gratta e vinci. Un gol come quello di Marco Sau alla Roma è stato, se possibile, ancora più...

10 dicembre 2018
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Un gol al 95’ è come una doccia fredda il 15 di agosto, un bacio inatteso, una botta di fortuna al gratta e vinci. Un gol come quello di Marco Sau alla Roma è stato, se possibile, ancora più emozionante perchè ha completato una rimonta che sembrava impossibile, con i rossoblù in 9 e inferociti con il direttore di gara. “Patolino” ha messo le cose a posto ma che cosa sarebbe successo se il bomber di Tonara non avesse pescato il jolly? Scordiamoci il finale e riavvolgiamo il film della partita. Nel secondo tempo, con la Roma in doppio vantaggio, i rossoblù hanno chiesto un rigore per un fallo di mano di Kolarov su un cross di Faragò. Il tocco è stato evidente ma l’arbitro ha lasciato correre. Poi, richiamato dal Var, è andato a rivedere le immagini e ha deciso per l’involontarietà dell’intervento. Una scelta discutibile, anche perchè appena sette giorni fa il Milan si è visto assegnare un rigore nella partita vinta contro il Parma per un fallo di mano decisamente meno evidente di quello di Kolarov. E lo stesso è successo domenica in Lazio-Samp, con Massa che ha giudicato un episodio simile a quello di Cagliari in maniera del tutto opposta. A questo punto non c’è più un problema di Var ma di certezza delle regole. Forse è il caso che la Figc faccia chiarezza.

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