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Al vertice in serie A2 La pallamano sarda si gode il momento

di Sergio Masia
Al vertice in serie A2 La pallamano sarda si gode il momento

Barbara Tetti: Sassari e Nuoro hanno ritrovato l’entusiasmo Due fusioni per spiccare in A1? I tempi non sono maturi

11 dicembre 2018
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SASSARI. La pallamano isolana ha conosciuto tempi migliori, con fiori di scudetti, ma dopo un periodo buio mentre ora inizia a vedersi qualche cenno di risveglio, anche se in serie A2. Ne parla una veterana della pallamano sassarese, Barbara Tetti.

Finalmente dopo tanti anni si rivede un po’ di luce.

«La VerdeAzzurro è stata la prima a ripartire, la festa dei 40 anni dello scorso anno ha stimolato anche altri appassionati a riprendere il discorso interrotto. Sabato al palazzetto è stato entusiasmante per tutti gli appassionati vedere le tribune piene per assistere a 3 gare. Bello, interessante e stimolante».

Nella A2 maschile due sassaresi: Raimond e VerdeAzzurro. Che idea si è fatta di queste due squadre?

«Sono due realtà con percorsi e obiettivi diversi. la Raimond ha costruito un roster eccezionale in chiave promozione e lo sta dimostrando, la VerdeAzzurro punta sui giovani del vivaio con qualche innesto d’esperienza e nonostante le difficoltà iniziali sta iniziando a venire fuori dai guai».

Nella A2 femminile Lions Sassari, Nuoro e la Sardegna Team, allenata da lei.

«Finalmente quest’anno è finito il predominio delle squadre lombarde a favore di quelle isolane. Nuoro e Lions sono due squadre coperte in tutti i ruoli e puntano decisamente ai playoff. Speriamo che almeno una delle due possa raggiungere il traguardo della promozione in A1. Il nostro invece è un progetto di ricostruzione che parte dalle giovanissime, i risultati si vedranno tra un paio di anni. Elementi d'esperienza come Domenica Satta ci sta dando una grossa mano in campo ma anche nel far crescere le nostre ragazzine».

C’è una ricetta per ritornare a vecchi fasti?

«Sono cambiati i tempi, non ci sono più le disponibilità economiche di allora. Ma si è ripartiti con il piede giusto. Bisogna trovare il modo di portare in palestra più ragazzini possibile, portare sempre più gente al palazzetto fornendo degli spettacoli tipo quello di sabato. Bisogna lavorare tantissimo nel formare nuovi tecnici e nuovi dirigenti, e appassionare il più possibile i giovanissimi».

Non sarebbe meglio, sia al maschile che al femminile, unire le forze e invece di accontentarsi di una biona a2 l vertice di una A1?

«Non sono d’accordo sul fatto che le fusioni possano portare risultati migliori: più squadre ci sono più ci guadagna il movimento, e questo non impedisce alla eventuale squadra di A1 di fare bene. Può darsi che in futuro possa nascere qualcosa ma non mi pare che ci sia niente d'interessante all’orizzonte».

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