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Olbia sempre alla ricerca di un’identità

Olbia sempre alla ricerca di un’identità

Serie C, il ko con la Juve è figlio di un momento negativo sotto tutti i punti di vista

14 dicembre 2018
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OLBIA. Va bene, mettiamocela pure dentro questa sfortuna, anche se un gol subito all’ultimo minuto è un caso, ma due è disattenzione; a fianco, però, vanno una serie di responsabilità e colpe che l’Olbia e Carboni si dividono.

Giovani sì, talenti forse. La partita persa contro la Juventus non è solo l’1-0 arrivato al 90’. In campo si andavano sfidare due compagini che puntano sui giovani: la Juventus con la sua rappresentativa colma di ’98, l’Olbia con i suoi giovani scuola Cagliari, dal primo minuto anche con due classe 2000. Ora, quello stemma e quel nome faranno pure venire un po’ di timore, ma la Juve U23 non è di certo una potenza del girone e lo ha confermato anche il match del Nespoli; i bianconeri si sono dimostrati bravi a tenere le posizioni, puntuali in fase difensiva, talvolta propensi a rilanciare lungo nel dubbio, ma la costruzione di gioco è stata quasi assente. L’Olbia presentava talenti sulla carta molto più avanti. Anche in campo l’impressione è stata la stessa, e proprio per questo la sconfitta fa più male. Giocatori classe ’96, ’97 e ’98 che si sono distinti per la bravura e ai quali è stato proposto un percorso alternativo alle solite trafile delle giovanili; qualcuno di loro a fine campionato toccherà le 100 presenze in Serie C e qualcuno era già nelle mire di club di serie B in estate. E invece i piccoli della Juve hanno fatto la parte dei giganti, riuscendo ad ottenere con ordine, caparbietà e fortuna i 3 punti.

Buio. Anche stavolta sui carboni ardenti, si perdoni il pessimo gioco di parole, finisce il tecnico. Croce e delizia di queste prime cinque partite di Guido Carboni è la flessibilità tattica alla quale vuole abituare la squadra. Finora ha messo in campo formazioni sempre diverse, in risposta all'immobilismo di Filippi. Che sia tridente o 4-4-2, per sua stessa ammissione, ha sempre dovuto sacrificare qualcuno. Domenica è stato 4-3-3, e il tecnico ha dovuto arrangiare Biancu da esterno per ovviare alla forma fisica precaria di Senesi e Ceter. In generale, la squadra sembra mancare di identità. E intanto 3 punti nelle ultime 5 gare, serviva la svolta e invece si va peggiorando, la media dice 0,6 punti a partita. Filippi è stato cacciato per meno, e con una classifica non malvagia. Ora si è toccata la zona playout, e contro il Novara serve cambiare trend.

Paolo Ardovino

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