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La Roma risorge con il Genoa tra i fischi

La Roma risorge con il Genoa tra i fischi

Di Francesco salva (almeno per ora) la panchina. La squadra di Prandelli recrimina per un rigore non concesso su Pandev

17 dicembre 2018
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ROMA. È una brutta Roma, ma vince. Grazie al 3-2 sul Genoa, Eusebio Di Francesco rimane almeno per ora sulla panchina giallorossa, e sfiderà sabato la Juve tritatutto. Nei prossimi giorni a Boston il ds Monchi parlerà soprattutto di mercato, e non di possibili nuovi tecnici, col presidente Pallotta, l’uomo più contestato dal tifo giallorosso, con ripetuti cori d’insulti dalla curva sud dopo gli striscioni apparsi in mattinata in varie zone della capitale. La Var tanto invocata in altre occasioni dalla dirigenza romanista questa volta sarebbe dovuta entrare in azione per il Genoa. Cesare Prandelli e i suoi possono legittimamente recriminare sulla mancata concessione di rigore nel recupero, quando Pandev è stato spinto in area da Florenzi: inspiegabile il mancato intervento degli assistenti al video visto che l'arbitro Di Bello non aveva fischiato. Il Genoa recrimina anche su una grossa occasione sprecata all'89’ da Pandev, che ha calciato alto da posizione molto favorevole. Il terzo gol il Genoa lo aveva segnato, all'8’ st con Lazovic dopo una “panciata” di Olsen ma l'arbitro aveva annullato per un fuorigioco di Piatek dopo quasi tre minuti di consulto Var. Insomma una Roma ancora in confusione, il cui uomo simbolo è il fischiatissimo Schick, ma che ha colto i tre punti, dopo un primo tempo da dimenticare, perché nella ripresa il Genoa è riuscito nell'impresa di giocare peggio. Tra i fischi del pubblico e gli insulti a Pallotta, la Roma al 17' passava in svantaggio tradita da uno dei pochi acquisti estivi che finora in questa stagione non avevano sfigurato. Incredibile l’errore del portiere Olsen che si faceva sfuggire di mano, e passare sotto le gambe, il pallone calciato da Hijljemark: per Piatek, fiondatosi sulla sfera, era facile segnare. La Roma continuava ad essere inguardabile e solo Fazio, un difensore, cercava la via della rete, con un colpo di testa e una conclusione sull'esterno della rete. Proprio l'argentino realizzava il gol dell'1-1 al 31’ con un tiro dopo un tocco di Zaniolo. Ma l’equilibrio durava solo due minuti perché il Genoa in quella fase era superiore: corner dalla destra, spizzata di Sandro e gol di Hijljemark, che evidentemente oggi aveva un conto da regolare col suo connazionale. A quel punto ancora fischi e insulti a Pallotta, fino al pari del 45’di Kluivert, che finalizzava una bella azione di contropiede. Nella ripresa il gol del successo, con un tiro da fuori di Cristante dopo un bel “dai e vai” con Kluivert, uno dei migliori dei suoi. Alla fine il Genoa recrimina, la Roma sale a 24 punti e cova propositi di Champions, in attesa del sorteggio di oggi, in cui troverà comunque un avversario forte: in Europa servirà recuperare De Rossi, El Shaarawy e Dzeko e giocare molto meglio.

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