La Nuova Sardegna

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L’Olbia non riesce a uscire dal tunnel

Anche la non irresistibile Pro Patria saccheggia il “Nespoli”, per i galluresi è la sesta sconfitta nelle ultime sette partite

14 ottobre 2019
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OLBIA0

PRO PATRIA1

OLBIA (4-3-1-2): Van der Want 6; Pisano 6, Gozzi 6, Dalla Bernardina 5,5 (11' st Parigi 6) Pitzalis 6; Pennington 6 (38' st Miceli sv) La Rosa 5,5, Lella 5 (47' st Verde sv); Biancu 6; Doratiotto 5, Ogunseye 5. A disp. Barone, Crosta, Mastino, Zugaro, Belloni, Demarcus. All. Filippi 5.

PRO PATRIA (3-5-2): Tornaghi 6; Battistini 6 Lombardoni 6,5 Boffelli 6; Spizzichino 6,5 (25' st Cottarelli 6), Bertoni 6, (25' st Palesi 6), Le Noci 6.5 (25' st Pedone 6) Ghioldi 6, Galli 6; Mastroianni 6, Colombo 6 (11' st Fietta 6). A disp. Mangano, Marcone, Molnar, Parker, Fietta, Angelina, Molinari, Masetti. All. Javor.

ARBITRO: Fiero di Pistoia.

RETE: 22 Spizzichino.

NOTE: espulsi nel pt il tecnico dell’ObiaFiippi e dalla panchina Tatt.

OLBIA

Va bene, la si chiami come meglio si crede, se periodo buio, crisi, somma di episodi. La sconfitta questa volta con la Pro Patria sembra una tragicomica risposta alle parole dei giorni scorsi, alla fiducia su squadra e allenatore e alle rassicurazioni su una soluzione che sarebbe stata trovata. Il risultato è una partita che è forse la peggiore della stagione, senza gettare fango su squadra e allenatore, ma riconoscendo un’evoluzione più volte reclamata e (ancora) non arrivata.

Mancanze. Una vittoria ottenuta con un solo tiro: novanta minuti racchiusi in quella manciata di secondi che hanno portato la Pro Patria a sbloccare e quindi decidere le sorti del match del “Nespoli”. Sul campo, l’Olbia si è presentata diversa. Uguale nella forma, consueto 4-3-1-2 non abbandonato neanche stavolta, ma con differenti interpreti, scelte dettate dall’esclusione per motivi disciplinari di Vallocchia e Muroni che tanto ha fatto clamore nelle ultime ore. E quindi coppia centrale Gozzi-Dalla Bernardina con La Rosa spostato in mediana, affiancato da Lella al posto del biondo numero otto. Solito Biancu sulla trequarti, e Doratiotto preferito a Parigi accanto a Ogunseye. La partita dell'Olbia si valuta partendo dal dato più eclatante, quello dei zero tiri in porta in tutta la partita.

In Gallura è arrivata l’ennesima compagine non troppo pretenziosa che con una prestazione mediocre ha guadagnato il bottino pieno; se fosse stata una partita di supremazia ci sarebbe da preoccuparsi molto di più, questo è da dire, perché l’Olbia del secondo tempo ci ha messo poco a fare la voce grossa. Preoccupa dunque la totale assenza di finalizzazione e le costruzioni di gioco che più che elaborate danno la sensazione di essere macchinose e poco originali. Si dovrebbe parlare di protagonisti, ma il quid è mancato a tutti.

La partita. Novanta minuti che hanno riempito il tabellino per le sostituzioni e le ammonizioni, queste figlie di una sfida nervosa e non capace di offrire qualità da ambo le parti. In mezzo, le espulsioni nella prima fase di gara di Tatti prima e Filippi. E il gol di Spizzichino non può neanche dirsi sufficiente per riassumere un'intera partita, con il numero 17 che, a poco più di 20’ dal fischio d'inizio, riceve in area e lascia partire un diagonale che non sembrava nemmeno troppo insidioso. Ma tanto è bastato, in rete sul secondo palo, per superare difensori e portiere olbiesi. Il resto è alla Califano, nonostante bianchi vivano il loro miglior momento nella parte centrale della ripresa, dove però l'unico frutto è un contatto dubbio tra Galli e Lella in area.

Paolo Ardovino

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