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Nel calcio si scatena il boicottaggio anti Turchia

Nel calcio si scatena il boicottaggio anti Turchia

Senza problemi (1-1) ieri l’euro match in Francia. L’Italia chiede: la Champions va assegnata altrove

15 ottobre 2019
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ROMA. L'offensiva delle armate turche nel Nord della Siria e contro i civili curdi ha ormai mescolato sempre di più il calcio alla politica, che giorno dopo giorno vede prese di posizione sempre più determinate nei confronti del regime di Erdogan. Così, dopo i saluti militari dello juventino Demiral e de romanista Cengiz Under, interpretati come segno di sostegno alla politica del governo di Istanbul e la disapprovazione che ne è seguita, ieri è stato il turno del ministro dello Sport italiano: Vincenzo Spadafora ha infatti inviato al presidente dell'Uefa, Alexander Ceferin, una lettera con cui chiede «se non sia inopportuno mantenere ad Istanbul la finale di Champions il 30 maggio 2020, alla luce «dei gravissimi atti contro la popolazione curda e dell'intervento con il quale l'Unione europea condanna l'azione militare della Turchia».

Bufera anche in Francia per il match contro la Turchia di ieri sera allo Stade de France. Tra i primi a chiedere di annullare la partita, era stato già domenica il leader centrista dell'Udi, Jean-Christophe Lagarde. «Non possiamo accogliere decentemente coloro che salutano il massacro dei nostri alleati curdi», ammoniva in un tweet. In molti, avevano temuto che la Marsigliese, l'inno nazionale della Francia, venisse fischiato, come accaduto in parte al match di andata lo scorso giugno a Konya. Ma alla fine la Marsigliese è stata eseguita in condizioni perfette, senza nessun fischio dagli spalti, come anche l'inno turco Istiklal Marsi (Marcia dell'indipendenza).

La gara è finita 1-1, un risultato che rinvia per entrambe l'acquisizione del pass, vista la vittoria dell'Islanda su Andorra (2-0) che lascia aperte le speranze per gli isolani. La Francia ha creato molto nel primo tempo, senza però riuscire a battere il portiere ospite, accompagnata nelle sue azioni dai continui fischi da parte della nutrita rappresentanza di tifosi turchi. Il risultato si è sbloccato nella ripresa, grazie all'esperto Giroud, entrato al posto di Ben Yedder e andato in gol al 31'. Una rete che valeva la qualificazione per i Bleus, ma la Turchia ha risposto al 37', quando Ayhan di testa ha trovato il varco giusto per il pareggio. A poche ore dal fischio d'inizio della partita il capo della diplomazia francese, Jean-Yves Le Drian, ha annullato la sua prevista partecipazione. E per tutto il giorno, a Parigi, si sono moltiplicati gli appelli a boicottare se non annullare l'incontro tra i Bleus e una nazionale accusata di essere divenuta il «megafono della propaganda» di Erdogan dopo i saluti militari fatti la settimana scorsa dai calciatori nel precedente incontro contro l'Albania. Da parte sua, la Uefa, cerca di buttare acqua sul fuoco. Il vicepresidente, Michele Uva, riferendosi alla richiesta di non disputare la finale di Champions in Turchia, sottolinea che «revocare una finale è un atto forte, ora non siamo nemmeno nelle condizioni di discuterne. Col comitato esecutivo ed il presidente Ceferin valuteremo le situazioni, ma mi sembra del tutto prematuro parlare di sanzioni».

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L'Ucraina batte 2-1 il Portogallo di Cristiano Ronaldo e si qualifica alla fase finale. CR7 su rigore ha segnato il suo gol numero 700 in carriera, 95° con la nazionale.

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