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Gomiti e cuore, è la Dinamo europea

di Mario Carta
Gomiti e cuore, è la Dinamo europea

Ancora problemi di “crescita” per i biancoblù che però si confermano vincenti. Ora sosta in campionato poi si va in Turchia

18 ottobre 2019
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SASSARI. So’ ragazzi, che ci vuoi fare? Per esempio prendersi alla grande la colpa per una partita toppata alla grandissima in campionato, contro un avversario che tutti dicevano fosse nettamente inferiore. E poi mordersi le mani quando all’esordio in Champions League sopra di 7 a poco più di un minuto dalla fine ti trovi sotto di uno a 5” dalla sirena, ti giri di scatto e vorresti rovesciare il mondo per la rabbia e invece ti accontenti di pestare il piede forte, fortissimo per terra e stringi i pugni perché... so’ ragazzi, e proprio per questo sono riusciti a vincere al fotofinish.

Coach Pozzecco è sull’altalena e non vuole scendere perché nel suo dondolare cerca sempre il punto più alto sul quale fissarsi e dal quale vedere meglio la situazione. La sua Dinamo di inizio stagione meglio non avrebbe potuto fare, sebbene rinnovata e ancora da amalgamare. Supercoppa italiana vinta, tre successi di fila in campionato, rullaggio completato ma invece del decollo c’è stato lo stop pesante in casa con Trieste. Una crisi di crescita, come quando il ragazzo dopo un febbrone improvviso si alza una mattina più alto di qualche centimetro e ci mette un po’, ad adeguarsi. A entrare nella sua nuova dimensione.

La Dinamo attraversa questo momento, e lo sta facendo con la giusta consapevolezza altrimenti non l’avrebbe spuntata, mercoledì con il Lietkabelis. I lituani sono stati un gran bel test per un gruppo che sta pian piano saldando tuti i suoi neuroni e i suoi muscoli. Quelli dei veterani dell’Europa Jerrels e McLean ai quali Poz a lungo ha affidato le chiavi del gruppo, quelli degli italiani che si rendono conto di come il livello Bcl sia più alto e intenso rispetto a quello dell’Europe Cup, quelli del pubblico che ci ha messo un bel po’ prima di accendersi.

So’ ragazzi, ma sonotutti bravi ragazzi a partire da un Pierre sempre più incontenibile da entrambi i lati del campo, da un Bilan che un giorno diventerà un po’ più cattivo e dal tridimensionale Evans che col tempo legherà con tutti per diventare indispensabile.

Adesso c’è una domenica di riposo per modo di dire, perché la serie A dispari ha spedito alla Dinamo il suo turno di sosta ma mercoledì prossimo è ancora Champions e stavolta fuori casa, molto fuori casa. In Turchia, sul campo di una delle grandi favorite del girone, il Turk Telekon Ankara. La Dinamo ha sette giorni per crescere ancora. Più di due li spenderà in viaggio ma anche questo serve per conoscersi, per fare squadra e per restare ragazzi, bravi ragazzi che quando c’è da tirare fuori tutto non si tirano mai indietro.

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