La Nuova Sardegna

Con “Bullied to death” Giovanni Coda svela il bullismo omofobo

di Sabrina Zedda
Con “Bullied to death” Giovanni Coda svela il bullismo omofobo

Interamente girato in inglese, il film è il secondo capitolo di una trilogia dedicata alla violenza di genere

23 aprile 2016
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CAGLIARI. Quante volte il cinema s’è occupato di bullismo omofobo? E la letteratura? E la musica? Poche. Ad alzare il velo su un tema così difficile è ora il regista cagliaritano Giovanni Coda con “Bullied to death”, esempio di cinematografia sperimentale a metà tra la videoarte e il documentario.

Interamente girato in inglese, è il secondo capitolo di una trilogia dedicata alla violenza di genere e sarà presentato per la prima volta il 7 maggio a Torino, dove è stato selezionato all’interno del “Torino gay and lesbian film festival internazionale”. Pochi giorni dopo sarà presentato a Cagliari e successivamente attraverserà l’Oceano per la prima americana. Il tema è quello di profonda solitudine e di riscatto negato, vissuto da tanti adolescenti di tutto il mondo, che pagano il coming out sulla loro omosessualità con prevaricazioni e insulti. Chi non riesce a resistere porta la sua disperazione all’estremo, con la scelta di farla finita. Così è successo nel 2011 a J.R., quattordicenne di Buffalo, che decise di suicidarsi. E’ dalla sua triste vicenda che Giovanni Coda prende spunto per il suo film, affidando il ruolo dell’adolescente suicida al diciasettenne americano Tendal Mann. Nel 2014 il giovane è arrivato a Cagliari da Atlanta, insieme alla madre e attrice Sheri Mann Stewart, per girare nelle suggestive cornici di scorci cittadini come quelli di Bonaria o del Poetto, ma anche di Sinnai e Ussana. Nel cast ci sono anche, tra gli altri, Sergio Anrò, Assunta Pittaluga, Gianni Dettori, Rachele Montis, Gialuca Sotgiu e la piccola Luna Vignolo. «Il film calca abbastanza la mano su un tema poco toccato- dice Giovanni Coda- questo, insieme al fatto che sia stato girato in inglese, gli permette di rivolgersi a una platea molto ampia composta da diverse fasce d’età». Prodotto dalla Zena – Produzioni cinematografiche, questo lavoro italo- americano è stato realizzato, oltre che grazie a una robusta campagna di crowdfunding, con il contributo della Regione, della Fondazione Sardegna film commission e del Comune di Cagliari. Dopo l’estate “Bullied to death” arriverà al cinema, anche se è destinato soprattutto ai festival, avverte Giovanni Coda. Che è già al lavoro a “La sposa nel vento”, ultimo capitolo della trilogia, dedicato stavolta al femminicidio.

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