La Nuova Sardegna

Sedilo, la folle corsa dei cavalieri: torna la magia dell’Ardia

di Maria Antonietta Cossu
Sedilo, la folle corsa dei cavalieri: torna la magia dell’Ardia

Si rinnova l’antico rito in onore di San Costantino. Una ricorrenza religiosa che affonda le radici nella storia della Sardegna

05 luglio 2016
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SEDILO. Una parte per il tutto e il tutto per una parte. L’Ardia è una metonimia. E’ il cuore di una manifestazione dalle tante anime, è la componente con cui tutti identificano la festa di San Costantino.

La corsa a cavallo è la rappresentazione di tutte le virtù e le debolezze umane: il coraggio, la passione, la smania di protagonismo, la complicità, la condivisione, la paura. L’aura di misticismo che la circonda e che ne permea anche l’anima è fatta di un sentimento chiamato fede. E’ questo istinto devozionale che oggi ha spinto i pellegrini del Goceano ad alzarsi all’alba e a percorrere chilometri di strada a piedi per raggiungere il santuario. È quella sensazione che si respira entrando nel tempio degli ex voto pullulante di fedeli, dove ogni quadro, ogni, foto, ogni rosario lasciato in dono è una testimonianza di fede verso San Costantino.

È il calore umano che evoca il ricordo dell’epoca in cui anche i sedilesi di estrazione più umile preparavano il pane per i compaesani meno abbienti, per i poveri e i malati che arrivavano da lontano sperando in una grazia. La parte e il tutto si sovrappongono e si confondono quando un nugolo di cavalli e cavalieri incede imperioso lungo il tracciato. È allora che Ardia e Festa sono in assoluta simbiosi. È in quegli istanti che sacro e profano si fondono. Un amalgama di spiritualità e spettacolarizzazione della fede che si realizzerà, ancora una volta, domani prima del tramonto. La rappresentazione del cristianesimo che vince sul male per mano dell’imperatore Costantino e del suo esercito sarà l’apoteosi di una manifestazione che condensa tradizione, spiritualità, spettacolo.

Il momento più atteso per la comunità sedilese sta per arrivare. Qualcuno lo ha bramato per 32 anni. E’ Michele Carboni, sa prima pandela. Guiderà l’Ardia con la maturità e la consapevolezza che gli deriva dall’esperienza e dall’età. Il condottiero sfiderà le milizie nemiche protetto dai fidi scudieri Mario Meloni e Gian Battista Carboni. Al loro inseguimento si lanceranno decine e decine di cavalieri determinati a onorare il ruolo di comprimari e a farsi valere. Però guai a chiamarli così.

Per il primo cavaliere sono i veri protagonisti della corsa: «Sono loro che devono battagliare – afferma Michele Carboni – Che devono tentare di superare chi gli sta davanti, hanno il ruolo più difficile». In verità, l’impresa tra i tornanti di San Costantino non è semplice per nessuno dei cavalieri: ognuno di loro, con ruoli e responsabilità diversi, dovrà affrontare un percorso impervio e insidioso. E questo succederà domani. I cavalieri accompagneranno il loro condottiero nella piazza parrocchiale per la consegna degli stendardi benedetti. L’arrivo all’anfiteatro è previsto mezz’ora dopo.

Il mattino seguente si compirà un identico rituale. Le messe nel santuario scandiranno la giornata di domani e poi la mattina successiva. Giovedì alle 18,30 vespri solenni in parrocchia e processione. Poi c’è il corollario degli spettacoli civili: domani alle 21,30 saranno protagonisti i Tazenda, giovedì sarà la volta di Paola Turci.

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