La Nuova Sardegna

Video ed elettronica Il jazz psichedelico

di Andrea Musio
Video ed elettronica Il jazz psichedelico

Proiezioni e nuove sonorità per Musica sulle Bocche Affascinante concerto di Nils Petter Molvaer e il suo trio

29 agosto 2016
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SANTA TERESA GALLURA. Jazz all’insegna dell’innovazione. Va ad esplorare territori che non gli appartengono e li fa suoi. Una accattivante performance quella di Nils Petter Molvaer, sabato sera per la penultima giornata dell’International Jazz Festival Musica sulle Bocche. La psichedelia, fiammate blues, infuriate rock, dub trascendentale e tanto altro ancora. Una macchina perfetta, costituita, oltre che da Molvaer alla tromba, dal chitarrista Geir Sundstøl, dal bassista Jo Berger Myhre e dal batterista Erland Dahlen. Una grande varietà di suoni in cui l’elettronica ha spesso la meglio e concede grandi spazi per evadere tra l’impulso del momento, con spettacolari improvvisazioni, e l’ispirazione della location, arricchita dalle meravigliose video proiezioni dei Qoèlet Pro.

Le immagini scorrono nel video mapping che parte dalla parete frontale della Chiesa intitolata a Santa Lucia e si espande nelle case circostanti come un enorme schermo in tre dimensioni, sprofonda dietro il palco e circonda la platea. Un pubblico che rimane in un silenzio inverosimile per poter assaporare il connubio tra la musica e lo scorrere dei clip di animazione. Impossibile distogliere lo sguardo. E se gli occhi sono puntati sulla scena, la mente è libera di viaggiare con la musica che incanta i circa mille presenti. Una selezionata lista di brani ben bilanciata fra le composizioni che compilano il loro ultimo lavoro discografico “Switch” (Okeh Records, 2014) ed alcune di più datata pubblicazione, rivisitate.

Effetti elettronici, loop, campionatori. Tutta una serie di componenti per aumentare la già vasta varietà di generi e rendere, ogni concerto, un opera unica. “Intrusion”, “Bathroom”, la tittle track “Switch” ed ancora “Strange pillow” in un continuum di suoni interrotti solo dallo s crosciare degli applausi e le urla di acclamazione di coloro che, da oggi, sono fan di Molvaer e compagni. L’apertura della terza giornata in cartellone è stata incentrata sulla chitarra classica. Suddivisa in due set, nel cortile della chiesa campestre del Santuario di Buon Cammino, uno dedicato a quella flamenca con Sebastian de la Estacion e l’altro a quella sarda con Ignazio Cadeddu. Sonorità tipiche ed i principali stili della musica gitana per il chitarrista e compositore andaluso fra brani originali e due tributi a Paco De Lucia “Guajira” e “En la caleta”. Tecnica impeccabile e stile che sa ammaliare con la sua melodia suadente. Un interessante viaggio musicale in Sardegna, dal Sud al Nord nella esecuzione dell’etnomusicologo originario di Assolo. Mette in evidenza le diversità compositive a seconda dell’area. Dal “Passo a trese” di Oristano a “Passu tundu” della Barbagia, variazioni che fanno la differenza e ne identificano la regione. Brani della tradizione nati per essere suonati con le launeddas e riarrangiati per chitarra. Sempre tenuto da Ignazio Cadeddu si è svolto inoltre il saggio finale del workshop eco-musicale di costruzione di strumenti a corda con materiali di riciclo con le chitarre realizzate dagli studenti ottenute, giusto per fare alcuni esempi, da una latta d’olio per motori, da un pacchetto di sigari ed una scatola di biscotti, con un risultato stupefacente.

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