La Nuova Sardegna

A Ginevra di Marco il premio Maria Carta

di Grazia Brundu
A Ginevra di Marco il premio Maria Carta

Domenica a Siligo la cerimonia e tanti artisti sul palco La cantante toscana scelta per il suo impegno nella ricerca

31 agosto 2016
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SASSARI. Dai canti di protesta popolari alle launeddas, dalla lirica al rap. Senza dimenticare il canto a cuncordu, la canzone e la comicità sassaresi. Il Premio Maria Carta si è sempre distinto, nelle sue scelte, per l’eclettismo e l’ampiezza di vedute, e anche quest’anno – il quattordicesimo – non fa eccezione.

Basta scorrere l’elenco degli ospiti che domenica, dalle 19, arriveranno a Siligo per ricevere il prestigioso riconoscimento intitolato alla cantante (oltre che attrice, poetessa e studiosa di tradizioni etniche) scomparsa nel 1994. Un elenco variegato, tenuto insieme, però, come sottolinea Giacomo Serreli, il presidente del Comitato scientifico della Fondazione Maria Carta, dalla consapevolezza che la tradizione non è data una volta per tutte ma si evolve nel tempo.

In cima alla lista dei premiati c’è il nome di Ginevra di Marco, ricercatrice e interprete ispirata della tradizione musicale italiana. In particolare dei canti legati al mondo contadino, raccolti, insieme ad altri brani di area mediterranea, in due dei lavori più conosciuti dell’artista toscana: “Stazioni lunari prende terra a Puerto Libre” – con le splendide rivisitazioni di “Malarazza” e “Amara terra mia” di Domenico Modugno – e “Donna Ginevra”. Alla Di Marco va il riconoscimento assegnato, negli anni scorsi, ad interpreti di fama internazionale come Noa, Fiorella Mannoia, Vinicio Capossela e Angelo Branduardi, per non citarne che alcuni.

Ma il Premio nasce anche, e soprattutto, come un’occasione importante per gli artisti sardi. Quest’anno ricevono il riconoscimento e salgono sul palco di piazza Maria Carta, il tenore di Porto Torres, Francesco Demuro, al quale è andato da poco anche il Candeliere d’oro; il gruppo Cuncordu e tenore di Orosei; il Trio Folk Sassari; i rapper Menhir, di Nuoro; il duo Fantafolk, formato dal suonatore di launeddas, Andrea Pisu, e dall’organettista Vanni Masala; il gruppo comico Tressardi dei fratelli Graziano. In tutte le edizioni viene premiato anche uno dei tanti circoli dei sardi attivi nel mondo. Fondamentali, con la loro forza di aggregazione, nel mantenere viva la cultura e l’immagine della Sardegna anche nelle nuove generazioni.

Quest’anno il riconoscimento va alla Federazione dei circoli sardi in Argentina, una delle nazioni che ospita il maggior numero di emigrati dell’isola. L’elenco dei premi finisce qui, ma lo spettacolo va avanti. Sempre domenica, infatti, arrivano a Siligo anche il coro friulano Free Voices, il bluesman di Osilo, Francesco Piu, e il Centro di creazione musicale “Voce” della città di Pigna, in Corsica, con il quale la Fondazione Maria Carta ha stretto una collaborazione. E poi, come gli anni scorsi, non mancheranno i ragazzi della scuola media “Pasquale Tola” di Sassari. Uno spazio speciale, infine, sarà dedicato alla poesia. Maria Carta, infatti, era anche poetessa, e proprio dalla sua raccolta, “Canto rituale”, Caterina Orecchioni e Ornella Porcu trarranno spunto per arricchire il ritratto dell’artista che rappresenta Siligo, e la Sardegna, nel mondo.

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