La Nuova Sardegna

Autunno in Barbagia, storia e gastronomia in un circuito di 28 paesi

di Gianna Zazzara
Autunno in Barbagia, storia e gastronomia in un circuito di 28 paesi

La rassegna prende il via il 2 settembre da Bitti. Un programma che propone tradizioni millenarie, sapori e profumi del centro Sardegna

01 settembre 2016
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NUORO. Partirà domani, da Bitti, la nuova edizione di “Autunno in Barbagia”, la rassegna dedicata alle tradizioni millenarie, tra enogastronomia, artigianato e musica tradizionale, di quest’angolo meraviglioso della Sardegna. E proprio il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, ha proposto di devolvere una parte degli incassi della manifestazione alle popolazioni delle zone devastate dal terremoto, in Centro Italia.

Ciccolini, da sindaco, ha vissuto in prima persona il dramma dell’alluvione del novembre 2013, quando il suo paese è stato sommerso da cumuli di fango. «Il Nuorese non può dimenticare la tragedia di tre anni fa e la solidarietà ricevuta da tutta l’Italia – ha ricordato Ciccolini – Dobbiamo restituire quello che abbiamo ricevuto». D’accordo con lui Agostino Cicalò, il presidente della Camera di Commercio di Nuoro, il padre della manifestazione. «La solidarietà viene prima di tutto, apriremo un conto corrente per raccogliere i fondi da destinare ai terremotati», ha annunciato Cicalò, durante la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2016 della rassegna.

La manifestazione, in programma da domani al 18 dicembre, toccherà ventotto comuni barbaricini in un percorso affascinante che va dal mare alla montagna. Dopo Bitti la rassegna farà tappa il 9 a Oliena, poi il 16 a Dorgali e Sarule, il 23 ad Austis, il 24 a Orani. A ottobre, invece, i primi appuntamenti sono a Lula e Tonara, poi il 7 a Gavoi e a Meana sardo, l’8 a Onanì, il 15 a Orgosolo e Lollove, il 21 a Sorgono e Belvì, il 30 ad Aritzo e Desulo. E ancora: a novembre la festa continua a Desulo, Ovodda, Mamoiada, Nuoro, Tiana, Olzai, Atzara e Ollolai. Si chiude a dicembre con le tappe di Gadoni, Teti, Fonni e Orune.

L’iniziativa, promossa dalla Camera di Commercio di Nuoro e dall’Aspen, la sua azienda speciale, rientra nel cartellone dei grandi eventi della Sardegna: sponsor ufficiale è l’assessorato regionale al Turismo, Commercio e Artigianato.

«La campagna promozionale quest’anno è incentrata sui cinque sensi – ha spiegato Cicalò – Il profumo del mosto, le note dei Tenores, la morbidezza delle colline dei vigneti, il gusto della ricotta in una cornice naturalistica unica al mondo. E, per la prima volta, la lingua ufficiale della comunicazione sarà il sardo». La formula, invece, non cambia. «Ventotto tappe in altrettanti comuni barbaricini, in sedici weekend. Un’occasione per allungare la stagione turistica che quest’anno, secondo i primi dati, ha vissuto un momento d’oro, anche nel Nuorese. L’auspicio è quello di superare i numeri dello scorso anno con 450mila visitatori, un giro d’affari che ha sfiorato i 9 milioni di euro e più di 2000 imprese coinvolte nel progetto». Numeri da capogiro che hanno convinto la Regione Sardegna ad inserire l’evento nel piano triennale di promozione della Sardegna, insieme alla Cavalcata Sarda, ai Candelieri, alla Festa di Sant’Efisio, al Redentore, alla Sartiglia e all’Ardia. «Il nostro obiettivo è crescere ancora. Quest’anno ci sarà tolleranza zero sulla qualità dei prodotti e sul rispetto delle condizioni igieniche – ha annunciato Cicalò – Non si può improvvisare in un settore, come quello degli alimenti, che mette a rischio la salute pubblica. Per questo la Asl e la Guardia di finanza faranno controlli a campione».

Partner della manifestazione, anche quest’anno, sono il Banco di Sardegna, Tiscali, Grimaldi, Tirrenia, Moby e Sardinia Ferries. Tra le novità, un concorso sul social network Instagram che premierà le foto più belle della rassegna. E ancora. «Per festeggiare la 16esima della manifestazione nasce la carta di credito prepagata “Autunno in Barbagia” – ha detto Giannina Balia, direttore dell’area est del Banco di Sardegna – Un nuovo strumento che gli imprenditori potranno mettere a disposizione dei loro clienti. E che agevolerà i visitatori che vorranno acquistare i prodotti del territorio».

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