La Nuova Sardegna

L’Accademia di Sassari scommette sul cinema

di Fabio Canessa
L’Accademia di Sassari scommette sul cinema

Parte il corso di cinematografia e fotografia documentaria

13 settembre 2016
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SASSARI. L’ultima Mostra d’arte cinematografia di Venezia, che si è chiusa sabato, lo ha confermato ancora una volta. Il cinema contemporaneo più vitale ha spesso le sembianze del documentario, nelle sue varie sfumature. Basta pensare, tra i diversi che si sono visti al Lido, a un film come “Bitter Money” (nella sezione Orizzonti) di Wang Bing, attento osservatore di microcosmi della realtà cinese nella quale immerge lo spettatore con la potenza di uno sguardo personale, puro, incisivo. Un grande documentarista che Antonio Bisaccia, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, cita tra quelli a cui punta il nuovo biennio in cinematografia e fotografia documentaria dell’istituzione sassarese intitolata a Mario Sironi. «All’interno di questo corso di specializzazione - spiega Bisaccia - affiancheremo al percorso di studi regolare dei workshop di alto livello, con protagonisti grandi autori. Vogliamo offrire ai ragazzi la possibilità di entrare in contatto con i migliori registi di cinema documentario. Non sarà facile, ma cercheremo di portare in Sardegna anche maestri assoluti di questo genere come Wiseman, Herzog e Wang Bing per fare alcuni nomi. Insieme a italiani di riferimento come il pluripremiato Gianfranco Rosi».

Un passo importante per l’Accademia che la direzione di Bisaccia ha aperto sempre più al cinema. Quello di finzione, con la realizzazione di recente del lungometraggio “Randagi” (al momento in fase di post-produzione) che ha visto coinvolti gli allievi insieme a docenti e maestranze locali, e quello appunto documentario. Qualche anno fa era tornato nell’isola, grazie all’Accademia, il maestro Vittorio De Seta e più recentemente gli studenti avevano avuto l’occasione di confrontarsi con Lorenzo Hendel. Quest’ultimo, documentarista che è stato anche responsabile della trasmissione Rai Doc3, è tra le professionalità coinvolte nell’ambizioso progetto di questo biennio di secondo livello «nato - spiega il comunicato dell’Accademia - dall’esigenza di offrire strumenti tecnici e teorici che diano la possibilità di registrare e fissare l’enorme patrimonio culturale della Sardegna rappresentato dagli importanti beni architettonici, archeologici, paesaggistici e demo-etno-antropologici». Un corso innovativo che punta molto, secondo le intenzioni spiegate da Antonio Bisaccia, sulla pratica. Con la collaborazione e il confronto continuo con professionisti del settore e l’apprendimento concreto dei modi e delle tecniche per realizzare un film documentario: dalla scrittura alla regia al montaggio. Per creare nuovi registi pronti a inserirsi nel mondo della produzione cinematografica e televisiva, ma anche a diventare preziose figure utili a enti locali, musei e istituti di ricerca per la conservazione e la valorizzazione della ricchezza del patrimonio culturale del territorio.

A questo obiettivo si lega anche quello dell’altro nuovo biennio dell’Accademia di Belle Arti che si affianca ai corsi già esistenti: quello di didattiche dei territori e comunicazione globale. Biennio che mira in particolare alla formazione di nuove figure per la gestione dei musei. Le iscrizioni ai corsi rimarranno aperte sino alla fine di ottobre. Per maggiori informazione si può visitare il sito accademiasironi.it e scrivere all’indirizzo info@accademiasironi.it

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