La Nuova Sardegna

Paesi a tempo determinato: ecco la Sardegna che si spopola

di Marco Vitali
Paesi a tempo determinato: ecco la Sardegna che si spopola

A Cagliari la mostra “La città invisibile”, con il reportage di Gianluca Vassallo E poi c’è “Spop”, ricerca sul campo del collettivo di architetti Sardarch

01 ottobre 2016
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SASSARI. Entro 60 anni, in Sardegna, scompariranno 31 comuni con meno di 1000 abitanti. Linea dell'orizzonte anche più vicina per alcuni di essi, destinati alla desertificazione demografica entro il 2031. Lo rivela uno studio del 2013 commissionato dalla Regione. I dati raccolti sono la premessa di una ricerca di Sardarch, collettivo di architetti che da tempo persegue un’approfondita analisi del fenomeno, assimilabile a una forma di emigrazione che non prevede ritorno. I numeri sono anche lo spunto per il viaggio del fotografo Gianluca Vassallo, che nelle ultime settimane di agosto ha fatto tappa in dieci Comuni tra quelli identificati in via di estinzione. I materiali video e fotografici raccolti questa estate sono il nucleo della mostra “La città invisibile", a cura di Roberto Cremascoli, che sarà inaugurata giovedì della prossima settimana, alle 18, negli spazi espositivi della Fondazione di Sardegna a Cagliari.

Piccoli centri a tempo determinato: Bortigiadas, Nughedu San Nicolò, Semestene, Giave, Padria, Monteleone Rocca Doria, Esterzili, Ussassai, Armungia, Aidomaggiore. Sono i paesi in sofferenza demografica, visitati da Vassallo, il cui numero di abitanti spazia dai 163 di Semestene ai 676 di Esterzili. Ad indirizzare la scelta di Vassallo un parametro esistenziale, definito dal fotografo «circonferenza della solitudine», ovvero la superficie quadrata a disposizione delle persone che ancora vivono nei centri a rischio spopolamento.

La sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna ospiterà anche una serie di incontri e dibattiti, curati da Sardarch. La ricerca scientifica, portata avanti dal collettivo, sta per giungere alla conclusione. Appena terminata confluirà in una pubblicazione interdisciplinare: l’indagine approfondirà il fenomeno nei suoi diversi aspetti, grazie ai contributi di architetti, antropologi, sociologi, storici e artisti. Il volume, prossimo alle stampe, offrirà una panoramica sul patrimonio urbanistico, architettonico e sociale delle comunità che stanno scomparendo.

La mostra “La città invisibile”, si struttura in tre capitoli: il viaggio, il video, l'esposizione.

«Il viaggio – spiega il curatore roberto Cremascoli – è un confronto con le persone, quelle che scompariranno insieme ai paesi. Le pratiche relazionali (talvolta mescolate alla dimensione pubblica) a cui Vassallo ci ha abituati in altre opere, come “Pubblico” (2012), “Exposed” (2013), “Next” (2013), “Privato” (2014), “Freeportrait” (2014), “Twice Light” (2015), “I was there” (2016), “Shoot me Orlando” (2016), sono messe in opera durante dieci giorni in dieci paesi, con la visita alle case degli abitanti. La testimonianza degli incontri viene riassunta in tre o più fotografie, messe in stampa alla fine della mattinata. Le immagini, stampate in grande formato a manifesto, vengono poi affissate in tre ambiti specifici del paese, nel pomeriggio della stessa giornata». Il video “La città invisibile” è invece montato come un piano sequenza continuo, la strada, i paesi, le persone, gli sguardi e le parole degli abitanti visibili in una città invisibile, quella che riassume tutte le altre.

Infine la mostra: «Saranno esposte – dice Cremascoli – 106 fotografie, all'interno della riproduzione tridimensionale di una città opaca, fatta di strade, di vicoli, di anime. All'interno della città ricostruita nella mente di Vassallo si insinua il dubbio che la volontà degli uomini, la loro attualità, venga prima della loro storia; che quanto già fatto dagli antichi sardi, che si proteggevano dagli attacchi dei Saraceni e dei pirati, insediandosi nell'entroterra, lasciando la costa inabitata, possa cambiare ancora per volontà dei contemporanei. Con la differenza che oggi, raggiunto il mare, si è ad un passo dal resto del mondo».

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