La Nuova Sardegna

elettropop

Minako & MisterPièR Primo disco sui digital store

di Grazia Brundu
Minako & MisterPièR Primo disco sui digital store

SASSARI. Negli anni Ottanta non era ancora nata, però di quel decennio le piace tutto: i film, i cartoni animati, il modo di vestire. E soprattutto la musica pop, che allora iniziava a vibrare sui...

25 ottobre 2016
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SASSARI. Negli anni Ottanta non era ancora nata, però di quel decennio le piace tutto: i film, i cartoni animati, il modo di vestire. E soprattutto la musica pop, che allora iniziava a vibrare sui tempi smaterializzati dei sintetizzatori. Marta Pedoni è nata a Sassari ventisei anni fa, è a un passo dalla laurea in Tecniche di laboratorio biomedico e sul braccio sinistro si è fatta tatuare la corona simbolo dei Queen – «i miei preferiti, anche se mi piacciono tutti i gruppi di quel periodo», spiega – e una frase dalla loro hit “Who wants to live forever”. Stesso titolo della cover che a marzo le ha spalancato, per qualche puntata, le porte del talent Rai “The Voice of Italy” nella squadra di Emis Killa, dopo essere stata nel 2011 ad “Amici”.

Da qualche settimana “Oceano”, il suo primo disco firmato e autoprodotto insieme a Pier Piras – anche lui di Sassari (adesso studia musica a Milano) – è disponibile sui digital store. Minako & MisterPièR, così si fanno chiamare (lei in omaggio a un personaggio dell’anime “Sailor Moon”), si descrivono come un duo elettropop, ispirato dalle sonorità sintetiche e orecchiabili degli Ottanta.

Le stesse che adesso ri-suonano sui giradischi vintage di chi allora era ragazzo e su quelli di nuova fabbricazione dei coetanei di Marta e Pier. A questi ultimi parlano le otto tracce dell’album, che rievocano nei titoli elementi naturali come corrispettivi “meteorologici” di stati d’animo: da “Onde” a “Gelo” (su Youtube ci sono i videoclip insieme a quello della titletrack), da “Fuoco” a “Aria”, fino a “Deserto” dove la voce duttile e armoniosa di Minako e gli arrangiamenti pulsanti di MisterPièR si fondono in maniera più stuzzicante. «I testi – dice Marta, che ne è l’autrice – non sono autobiografici ma raccontano emozioni e storie tipiche della nostra età con parole immediate». L’amore è al primo posto, ma ci sono anche i desideri per il futuro e la voglia di evadere, raccontati con frasi che ricordano le annotazioni dei diari, a volte un po’ troppo impersonali.

Qua a là i suoni rimandano echi, più o meno consapevoli, di colonne sonore di certe serie Tv sulla danza, delle atmosfere dei film di Tim Burton e di musical contemporanei. «“Notre Dame de Paris” – ammette Minako - è il mio preferito. Però non ci sono richiami nel disco», mixato da Marco Garau dei Tazenda e impreziosito dalla copertina di Alessio Pedoni.

Prossime tappe: «suonare dal vivo questa estate e iniziare a scrivere un altro disco».

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