La Nuova Sardegna

L’aperitivo in jazz di Natale è subito frizzante

di Pasquale Porcu
L’aperitivo in jazz di Natale è subito frizzante

Sassari, successo del primo appuntamento con i concerti della rassegna “(to) be in Jazz”

06 dicembre 2016
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SASSARI. Eccoli puntuali, gradevoli e golosi i concerti aperitivo di “(to) be in jazz” che da molti anni l'associazione Blue Note Orchestra regala nelle domeniche che precedono le feste natalizie. Il debutto del 2016, domenica scorsa, con una proposta intitolata “Afro American Composers” affidata all'Ensemble dell'Orchestra Jazz della Sardegna, diretta da Roberto Spadoni. In scaletta un bouquet di brani scelti dall'albo d'oro della storia del jazz: da Miles Davis a Charles Mingus, da Thelonius Monk a Duke Ellington.

Primo brano “Four”, reso noto da Davis ma scritto, in realtà da un oscuro sassofonista negli anni Cinquanta (fiero che la sua composizione fosse stata fatta propria dal divino Miles e per questo mai rivendicata). Un brano affascinante impreziosito dagli assolo di Massimo Carboni (sax tenore), Antonio Pitzoi (chitarra), Giovanni Sanna Passino (tromba). Sono questi solisti, insieme ai loro colleghi (Tore Moraccini al trombone, Giampiero Carta al sax contralto e clarinetto, Mariano Tedde al piano, Luca Piana alla batteria, Luca Uras alla tromba, Dario Maiore al sax baritono e Alessandro Zolo al contrabbasso) che hanno dato ancora una volta prova di talento e grande maturità espressiva interpretando al meglio l'impostazione che Roberto Spadoni ha voluto dare. Non una musica tolta dalla naftalina ma materia sonora viva e talvolta incandescente, talvolta romantica altre volte divertente, attuale. Musica che mette d'accordo le diverse anime del jazz, in particolare per quanto riguarda l'eterno gioco tra improvvisazione e composizione, tra gli intransigenti notai che sottolineano la paternità di un brano e chi, invece, crede che la musica sia di chi la suona e non di chi l'ha scritta. Su questi temi ha anche giocato Spadoni nella divertente presentazione dei pezzi in scaletta. Ecco, allora, "Bernie's Tune" di quel grande baritonista e compositore che fu Jerry Mulligan.

Molto gradevole anche “Witch hunt” di Wayne Shorter, che l'Ensemble ha interpretato in maniera magistrale e nel quale il pubblico del Teatro Civico ha apprezzato l'assolo di Tore Moraccini al trombone. Intensi e ben interpretati anche i brani di Thelonius Monk ("Introsective") e Charles Mingus ("Boogie stop shuffle") , autori geniali e visionari molto amati da Spadoni che nel 1994 vinse il concorso “Scrivere in jazz” con "56 balene bianche" dedicato a Mingus. Spazio anche a “Star crossed Lovers” di Ellington e Strauhorn e a “West Coast blues” di Wes Montgomery.

E come bis “Ce la posso fare” dello stesso Spadoni. Dopo gli applausi, il gradito aperitivo con i vini di Gabriele Palmas, i salumi Bardana, i formaggi di Piras di Ozieri e il pane di Madrigosas di Olmedo.

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