La Nuova Sardegna

Tra futurismo e tradizione, la provincia del Ventennio

di Sandro Roggio
Tra futurismo e tradizione, la provincia del Ventennio

08 dicembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





Sono rimasto colpito quando ho visto i progetti di Misuraca nella prima bozza del libro di Mario Pintus. Non sapevo quasi nulla dell’architetto (di passaggio a Sassari, pensavo). Dei suoi lavori conoscevo quelli noti, la chiesa dei Getsemani e il “palazzo Novecento” in via Manno, grazie a un accenno di Vico Mossa. In realtà Misuraca è stato un rispettabile professionista sassarese per più di dieci anni, ha prodotto molto e contribuito in modo notevole alle trasformazioni di Sassari negli anni Trenta.

Di Misuraca sappiamo finalmente chi era davvero, svelata l’identità che spiega la sua tragica fine e quindi l’oblio. Notizie essenziali per inquadrare meglio la sua avventura a Sassari. Fiduciario del Pnf, il suo tempo diviso tra la militanza politica, spericolata secondo gli atti giudiziari, e l’attività professionale. Alla quale teneva tanto, come dimostrano gli accurati edifici realizzati e i numerosi disegni rimasti sulla carta, che avrebbero reso Sassari diversa, forse più interessante. Nel libro di Pintus si spiega la faticosa messa a punto delle risposte alle attese di committenti privati e pubblici, disposti a seguirlo nel viaggio verso la modernità tra Eclettismo e Razionalismo. Un atteggiamento versatile comune a tanti giovani architetti attivi nel Ventennio, formati in genere da insegnanti di orientamento storicista (come il padre di Misuraca), ma interessati alle evoluzioni delle Avanguardie storiche. Come altri progettisti nel primo Novecento era attratto dall’idea di sperimentare linguaggi diversi. Era anche devoto al duce e certamente preoccupato di aderire al programma incerto del Fascismo tra eccitazioni futuriste e velleitari tentativi di definire un’arte e un’architettura nazionali.

Difficile decifrare l’ opinione del Regime sull’architettura, tra i dubbi di Mussolini sulla forma della città fascista, la seduzione delle tesi monumentaliste, le sollecitazioni per innovare di Margherita Sarfatti, le mediazioni accorte di Marcello Piacentini. Un dibattito aggrovigliato di cui a distanza arrivava l’eco: a Sassari come in ogni provincia si cercava di interpretarne al meglio il senso. Non era facile e il lavoro di Misuraca lo dimostra.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative