La Nuova Sardegna

sassari

In viaggio tra le grandi colonne sonore con l’OjS

di Pasquale Porcu
In viaggio tra le grandi colonne sonore con l’OjS

Successo per il secondo Concerto aperitivo dell’Orchestra jazz della Sardegna

13 dicembre 2016
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Che cosa sarebbero i film di Fellini senza le musiche di Nino Rota? Le immagini di pellicole come “La strada”,“La dolce vita”, “Amarcord” si abbinano alle note della colonna sonora in maniera perfetta. Anzi si integrano a vicenda. Rota, poi, ha una scrittura particolare che mette d’accordo la melodia italiana con la tradizione classica. E, dopo il secondo concerto aperitivo di domenica di (to be) in jazz, possiamo dire che quelle musiche sono adattissime a una rilettura anche in chiave jazz. Gli arrangiamenti dei brani e la direzione dell’Ensemble dell’Orchestra jazz della Sardegna, erano affidati, questa volta, al compositore e trombonista Mario Corvini che ha saputo dare una veste nuova e originale a quelle musiche che hanno stregato gli appassionati di cinema. Due, nella stessa giornata, alle 11 e alle 19.30 a Palazzo di Città, gli appuntamenti con i Concerti aperitivo organizzati dall’Associazione Blue Note Orchestra in collaborazione con l’Enoteca regionale della Sardegna che ha curato l’abbinamento dei vini con l’aperitivo (i vini di Sella & Mosca, i salumi del Salumificio Bardana di Chilivani, i formaggi sardi Piras di Ozieri e i pani di Madrigosas di Olmedo).

Ma torniamo alla musica. Primo tema in scaletta quello tratto da “La strada”. Una pellicola del 1954 del maestro di Rimini, che ha nobilitato il cinema italiano, grazie anche alla romantica colonna sonora di Nino Rota. Inizio calmo e con forte carattere malinconico, esaltato, subito, dallo struggente assolo di Massimo Carboni al sax tenore.

Di brano in brano il programma crea una atmosfera onirica alla quale ci ha abituato Fellini. Ecco anche le note di “Amarcord”, introdotte dal pianoforte di Mariano Tedde e ravvivate da un lirico assolo di Giovanni Sanna Passino alla tromba. Segue il tema “L’amore di Rocco” da “Rocco e i suoi fratelli”. A questo punto due brani arrangiati per quintetto dal pianista Mariano Tedde molto apprezzati dal pubblico. Ma il top del concerto è stato, forse, il tema da “Il padrino” che ha visto lo straordinario dialogo tra Massimo Carboni al sax tenore e Mario Cirvini al trombone. Tema il cui arrangiamento riesce a migliorare il già bellissimo brano della colonna sonora del film di Coppola. Rientro in scena dell’organico musicale al completo (Giampiero Carta, al sax contralto; Marco Maiore al sax baritono, Luca Piana alla batteria, Alessandro Zolo al contrabbasso, Luca Uras e Giovanni Sanna Passino alla tromba, Tore Moraccini al trombone. Antonio Pitzoi alla chitarra) per “Cadillac” dalla “Dolce vita”, un brano articolato e a tratti visionario che mette in risalto le grandi doti dell’Ensemble. E conclusione spettacolare col tema de “La dolce vita” che, in parte viene riproposto anche come bis accompagnato da grandi applausi del pubblico.

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