La Nuova Sardegna

L’INTERVISTA»LUCIA POLI E MILENA VUKOTIC

di Monica De Murtas
L’INTERVISTA»LUCIA POLI E MILENA VUKOTIC

SASSARI. Due grandi signore del teatro italiano Lucia Poli e Milena Vukotic amiche e compagne di lavoro da sempre tornano insieme sulla scena per interpretare uno dei capolavori di Aldo Palazzeschi...

06 marzo 2017
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Due grandi signore del teatro italiano Lucia Poli e Milena Vukotic amiche e compagne di lavoro da sempre tornano insieme sulla scena per interpretare uno dei capolavori di Aldo Palazzeschi “Le sorelle Matterassi”. In tournée in Sardegna all'interno della stagione Cedac per la regia di Geppy Gleijeses lo spettacolo debutta domani alle 21 al teatro Comunale di Sassari per poi fare tappa mercoledì alle 20.45 al teatro Centrale di Carbonia, giovedì alle 20.30 al teatro Eliseo di Nuoro e venerdì 10 al teatro Comunale di Santa Teresa.

Nel libero adattamento di Ugo Chiti, Poli e Vukotic interpretano rispettivamente i ruoli delle due protagoniste: le sorelle Teresa e Carolina che negli anni sono state banco di prova di altre grandi attrici italiane. Pubblicato nel 1934 “Le sorelle Materassi" diventa un film di successo nel 1944, nel cast ci sono Ema e Irma Gramatica, sorelle anche nella vita, affiancate da Clara Calamai e Paola Borboni. Ma il titolo raggiunge la massima popolarità nel 1972 con lo sceneggiato Rai di Mario Ferrero interpretato da Rina Morelli, Sarah Ferrati, Ave Ninchi, e Giuseppe Pambieri, tra le comparse anche un giovanissimo Roberto Benigni. «L'idea di riportare in scena questo capolavoro - dice Poli- è stata del regista Geppy Gleijeses che mi ha proposto il personaggio di Teresa dicendomi che era perfetto per me. In realtà era un ruolo che mi cercava da sempre, che mi è venuto incontro. Palazzeschi è sempre stato uno dei miei autori preferiti e io e mio fratello Paolo lo abbiamo saccheggiato in ogni modo. Ora mi mancava solo l'occasione di interpretare Teresa: una vecchia zitella toscana, una di quelle “beghine” che Palazzeschi tratta malissimo anche nelle sue poesie ma si capisce che le adora". Per Lucia Poli lavorare su Palazzeschi rappresenta così un modo per restare vicina al fratello Paolo, grandissimo artista recentemente scomparso. Nei ricordi che condivide durante l'intervista, Paolo è presente in ogni frase, compagno di giochi, di lavoro, di una vita intera di passioni condivise, di risate. «Mio fratello era un magnifico interprete delle poesie di Palazzeschi -dice- quell'insieme di sagacia, ironia pungente e paradosso era perfetto per lui. Negli anni '80 abbiamo portato in tournée lo spettacolo “Paradosso” appunto in cui alternavamo poesie e canzoni. Ricordo in particolare una poesia che si intitola “La passeggiata”: un ironico elenco di insegne di negozi, la recitavamo insieme camminando tra il pubblico". L'amicizia tra Lucia Poli e Milena Vukotic nasce invece negli anni '70 periodo in cui iniziarono a lavorare insieme per il programma della Rai pomeridiano dedicato ai più piccoli per poi dar vita a quel capolavoro di comicità ed ironia che è stato “I Tre moschettieri” diSandro Sequi. «Eravamo noi tre: io Milena, Paolo insieme a Marco Messeri e interpretavamo tutti i personaggi della storia -ricorda Poli- in un travestimento continuo. Si divertiva il pubblico ma vi assicuro anche noi». «Quel periodo è stato straordinario- aggiunge Vukotic- l'incontro con i fratelli Poli ha inaugurato un momento bellissimo della mia vita. Paolo è un amico incancellabile con cui condivido tante ricordi ed emozioni nel lavoro e nella vita. Impossibile parlarne al passato anche se ora purtroppo non è più con noi». Su questo forte collante umano e professionale si struttura il fortunato progetto teatrale che sta avendo grande successo ad ogni tappa della tournée. Sul palco accanto alle due protagoniste anche: Marilù Prati,Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini, Roberta Lucca Una storia esilarante, ma anche crudele quella delle sorelle Teresa e Carolina Materassi due ricamatrici cinquantenni che, grazie a una vita di rinunce, nel culto ossessivo del lavoro, hanno acquisito una posizione di prestigio nella buona società fiorentina. Con loro vive la sorella minore, Giselda, accolta in casa dopo un matrimonio fallito. L'equilibrio familiare viene sconvolto dall' arrivo del giovane Remo, nipote bello, spiritoso e pieno di vita che approfitta dell'affetto delle zie anziane per soddisfare tutti i suoi capricci sino a portarle alla bancarotta. Nella versione di Geppy Gleijeses la vicenda ripresenta i temi caratteristici dell'opera di Palazzeschi: la parodia dello stile di vita del mondo borghese, il gusto per l'irrisione dei formalismi, il fascino per il nonsense e i giochi di parole, la combinazione di drammatico e comico. «Andremo in scena per pura coincidenza a cavallo con l'otto marzo- dice Lucia Poli - raccontando una storia di donne che vivono una condizione da cui la donna di oggi si è emancipata. Palazzeschi ironizza sulla figura della zitella ma in quest'opera del 1933 c'è anche Giselda, una donna che ha fatto scelte diverse da quelle comunemente imposte dalla società e conosce il mondo, una femminista ante litteram in un certo senso».

«Per un'attrice è sempre un'esperienza fantastica interpretare testi come questo che non invecchiano mai-aggiunge Vukotic- cambiano tante cose, ma gli uomini nei secoli provano sempre la stessa solitudine, lo stesso bisogno di amore, , per questo la vicenda è ancora attuale. Quando Lucia e il regista Gleijeses mi hanno proposto di interpretare il ruolo di Carolina ho accettato con grande felicità anche per questo motivo, e poi naturalmente perché era l'occasione di lavorare ancora insieme ad una grande amica». «C'è da dire -conclude Lucia Poli- che tante volte siamo state compagne di lavoro in tv ma mai in teatro. Insomma il nostro è un debutto, un'occasione da non perdere anche perché alla nostra età (dice ridendo n.d.r) non possiamo permetterci di rimandare niente».

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative