La Nuova Sardegna

“Freemmos”, gli artisti sardi contro lo spopolamento

di Roberto Sanna
“Freemmos”, gli artisti sardi contro lo spopolamento

Oggi a Monteleone Rocca Doria l’iniziativa della Fondazione Maria Carta Una giornata intera di musica e dibattiti in uno dei paesi a rischio estinzione

25 aprile 2017
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SASSARI. Il giorno di Freemmos, parte prima, è arrivato. Alle 9 don Gianni, il parroco di un paese ridotto ormai ai minimi termini (centoventi abitanti) celòebrerà la messa, poi ci saranno i saluti delle autorità e subito dopo a Monteleone Rocca Doria risuoneranno le prime note. Una lunga giornata di musica, dibattiti e testimonianze per tenere alta l’attenzione sul problema dello spopolamento in Sardegnaa, un’isola costellata di piccoli centri che nel giro di pochi anni rischiano di diventare come i villaggi fantasma del Far-West americano.

Gli studi e le cifre non lasciano molto spazio all’ottimismo ma, una volta presa coscienza della gravità del problema, in tanti, anche a livello istituzionale, hanno cominciato a muoversie “Freemmos” è il contributo alla causa portato dalla Fondazione Maria Carta, che in estate organizza il premio intitolato alla grande cantante di Siligo, una delle voci più belle mai espresse dalla Sardegna. «Siamo consapevoli che non sarà un concerto o un convegno a eliminare questo problema - dice Leonardo Marras, presidente della Fondazione -, tuttavia pensiamo che una giornata come questa possa essere utile a mantenere acceso l’interesse sul problema e regalare un ulteriore”focus”. Non so se qualcuno ha visto i dati di una ricerca secondo la quale nel 2080 la Sardegna sarà popolata da appena un milione di persone: significa che, continuando di questo passo, quest’isola è destinata a morire». Dell’argomento si parlerà alle 11 in un convegno al quale parteciperanno Giacomo Serreli, Tonino Oppes, Giacomo Mameli, Attilio Mastino, Anthony Muroni, Bachisio Bandinu, Bachisio Porru, Paolo Pillonca, Sandro Roggio, Bernardo De Muro, Piero Marras, Gavino Sini ed Emiliano Deiana.

A farla la padrone sarà però per tutta la giornata, fino al tramonto e con una piccola pausa solo all’ora di pranzo. Tanti e prestigiosi gli ospiti di un “concertone” a base soprattutto di musica etnica e comunque dalle forti connotazione sarde, col fisarmonicista basco Kepa Junkera, uno dei più quotati interpreti mondiali dell’organetto diatonico, protagonista di assoluto prestigio. L’elenco dei partecipanti vede Fantafolk, Tenore e Cuncordu de Orosei, Kepa Junkera, Mamuthones Pro Loco di Mamoiada, Clarsech Ensemble, Coro di Usini, Gravity Sixty, Mariano Melis, Olbia Folk Ensemble, Menhir, Tressardi, Bertas, Francesco Piu, Tazenda e Piero Marras. Il filo conduittore sarà quello, dice ancora Leonardo Marras «delle tre voci che caratterizzano la Sardegna: i teneros, le launeddas e i Mamuthones, che per la prima volta nella loro storia si esibiranno a Monteleone Rocca Doria».

Dopo i saluti istituzionali, ad aprire il concerto saranno i Fantafolk, seguiti dal Tenore e Cuncordu de Orosei e Kepa Junkera. Alle 12,45 ci sarà la sfilata dei Mamuthones per le vie del paese, poi la pausa per il pranzo e la lunghissima sessione pomeridiana. Cominceranno le arpe celtiche del Clarsech Ensemble, poi Coro di Usini, Olbia Folk Ensemble, Gravity Sixty, Bertas, Tazenda, Menhir, Francesco Piu, Tressardi, Fantafolk, Tenore e Cuncordu de Orosei, Kepa Junkerae chiusura affidata a uno dei “padri” della musica entica isolana, Piero Marras.

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