La Nuova Sardegna

TeATRO

Il maschilismo della Chiesa In attesa di una donna papa

di Monica De Murtas

SASSARI. La storia del maschilismo nel mondo occidentale raccontata attraverso la storia della Chiesa cattolica. È il tema centrale su cui ruota lo spettacolo “Sic transit gloria mundi”, presentato...

16 maggio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La storia del maschilismo nel mondo occidentale raccontata attraverso la storia della Chiesa cattolica. È il tema centrale su cui ruota lo spettacolo “Sic transit gloria mundi”, presentato al teatro Ferroviario, dall’Ippogrifo produzioni di Verona, all’interno della rassegna Tribù teatrali, organizzata dall’associazione Arts tribu. Sul palco Chiara Mascalzoni, diretta da Alberto Rizzi, presenta un monologo avvincente narrato da un insolito quanto efficace punto d’osservazione. Già considerata di indole peccatrice e impura, origine di tutti i mali, subdola e tentatrice sin dai tempi di Eva, la donna viene conclamata dalla Chiesa nel ruolo di figura subalterna rispetto all’uomo.

Le riflessioni critiche sul maschilismo cattolico partono dall’analisi delle opere dei grandi pensatori e filosofi, da San Paolo in poi, autori di una dottrina che getta le basi per giustificare l’inferiorità della donna ed escluderla dai ruoli di potere e dal sacerdozio. Costruito attraverso una minuziosa analisi delle fonti, lo spettacolo compie un excursus impietoso e caustico sulle tante contraddizioni della storia millenaria del papato e le indifendibili posizioni assunte dalla Chiesa sul tema del sacerdozio femminile. «Gesù Cristo non ha mai detto che le donne erano escluse dal sacerdozio, – ricorda Mascalzoni –, ha predicato la fratellanza tra gli uomini non la discriminazione, il Vangelo mostra come avesse la donna in grande considerazione eppure nessuna femmina è stata e sarà mai papa».

Chiara Mascalzoni in un’ora di spettacolo riesce a trasferire al pubblico una quantità incredibile di informazioni che fanno riflettere, stupire e perfino ridere di cuore quando ci si sofferma sull’assurda e l’anacronistica visione che la Chiesa, anche quella contemporanea, ha della donna. «Abbiamo parlato del medioevo ma in questa discussione millenaria a sancire la definitiva esclusione della donna dal sacerdozio è stato proprio papa Giovanni Paolo II e papa Francesco ha confermato questa decisione». Ma la fanta-storiografia proposta dallo spettacolo può regalare un futuro alternativo. Dopotutto, recita il titolo: “Sic transit gloria mundi” (cosi passa la gloria del mondo), ovvero le cose del mondo sono effimere, come ricorda al papa neoeletto – secondo antico rito – il cerimoniere per ben tre volte mentre fa bruciare un batuffolo di stoppa sopra una canna d’argento. Insomma anche le decisioni del papato potrebbero un giorno cambiare e sul soglio di Pietro potrebbe salire una donna. Fumata bianca, «habemus papam», Elisabetta I.

In Primo Piano
L’incidente

Alghero, autobus abbatte un palo dell’illuminazione sul lungomare: 4 feriti

di Nicola Nieddu
Le nostre iniziative