La Nuova Sardegna

Fiorella Mannoia, combattente indomita 

di Simone Repetto
Fiorella Mannoia, combattente indomita 

La cantautrice romana a Carloforte: «Amo la Sardegna e se ci restituissero l’anfiteatro di Cagliari tornerei più spesso»

26 giugno 2017
3 MINUTI DI LETTURA





CARLOFORTE. Il "Combattente Tour" è sbarcato in Sardegna per l'unica tappa nell’isola e la sua protagonista ha scelto Carloforte per onorare un impegno che aveva con i fan. Fiorella Mannoia, sabato sera è stata la mattatrice del secondo concertone (dopo Nek) della quindicesima edizione del Girotonno, tenutosi in un Palapaize gremito in ogni ordine di posto, per applaudire un'artista amatissima dal pubblico, con fascino, personalità e carisma che restano intatti col passare del tempo.

Lo si è capito fin dalle prove pomeridiane quando, al termine del soundchek, ha incontrato il suo pubblico di fedelissimi, che le hanno posto omaggi ed abbracci calorosi. Quasi due ore sono volate via, percorrendo la sua ultraquarantennale carriera musicale, dall'ultimo album “Combattente” in giù, con brani suoi e di grandi autori della musica italiana con cui ha collaborato. Insieme alla band o da sola, seduta sullo sgabello a cantare o a danzare, sul palco ha creato un feeling particolare con gli spettatori, fino all'ultima nota. La sua soddisfazione, al termine, era palese, come ha fatto notare esplicitamente sui social. «Vengo sempre volentieri in Sardegna. L’ultima volta era stata a Cagliari, due anni fa, in un concerto per Emergency – ha dichiarato –. Ho accettato subito la tappa di Carloforte perchè ci tenevo a ritornare in Sardegna, mi sentivo in colpa per le tante richieste che mi sono giunte dai sardi senza poterli accontentare, era come una ferita aperta». A proposito di Cagliari, la Mannoia ha fatto una precisa richiesta per la riapertura ai concerti dell'anfiteatro romano di Cagliari, a cui tiene molto. «Purtroppo quella di Carloforte è l'unica data da voi perchè la Sardegna è sempre un po' tagliata fuori dai grandi concerti e questo mi dispiace. Programmare degli spettacoli diventa molto complicato, perchè spostarsi nell'isola comporta il moltiplicarsi di costi e disagi, e questo la gente non lo sa. Spero ci ridiano in fretta quell'anfiteatro meraviglioso che c'è a Cagliari, dove mi sono esibita dieci anni fa, così da poter programmare altre date con più facilità».

Fiorella Mannoia si trova a suo agio anche con le scelte musicali legate ai tempi: «Coniugo bene le canzoni nuove con quelle vecchie. Ce ne sono tante che la gente giustamente vuole sentire. Ma gli anni passano, quindi cerchiamo di dare una sonorità moderna ai vecchi successi, in linea con i nuovi brani. Alla fine, non sembrano neanche così diversi. Non c'è una spaccatura tra quello che facevo una volta e quello che faccio oggi. Vado sempre alla ricerca di belle canzoni, che abbiano un contenuto. Quando feci il disco e la tournée di Onda Tropicale, con grandi artisti brasiliani, alla vigilia avevo paura di come l'avrebbe presa il pubblico. Invece andò molto bene e quel progetto ci diede grandi soddisfazioni». Nel backstage, apprendendo alcuni aspetti storici locali ed essendo molto sensibile ai diritti delle donne, la Mannoia è rimasta colpita dall'emancipazione femminile che un tempo c'era a Carloforte, con diverse società di mutuo soccorso tutte al femminile, per la tutela del loro lavoro e della loro condizione: «Sono venuta a conoscenza di quanto le donne si sono date da fare in questa piccola isola. Sarebbe utile far conoscere questo importante aspetto della storia di questa terra, una storia italiana, che merita di essere divulgata – ha detto – . Oggi il mondo del lavoro sta attraversando una crisi profonda, tutti i diritti che pensavamo di aver conquistato si stanno sgretolando, i salari si sono abbassati perchè l'offerta è tanta e la gente, pur di lavorare, accetta anche cose che prima non avrebbe accettato. Le donne sono le prime vittime, come è stato ed è in qualsiasi crisi sociale, non solo economica. Questo la dice lunga sulla direzione che abbiamo intrapreso. Molti hanno abdicato a rivendicare i propri diritti e tanti ne hanno approfittato. E' un momento molto delicato, dove ci sono molti furbi in giro, che vanno smascherati».

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative