La Nuova Sardegna

La Pfm venerdì 30 giugno a Terralba, omaggio al rock italiano

Franz Di Cioccio
Franz Di Cioccio

La storica band del progressive italiano tornerà nell'isola anche a luglio: il 19 concerto a Lodè

28 giugno 2017
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TERRALBA. Due date in Sardegna per la Premiata Forneria Marconi, che venerdì 30 giugno sarà a Terralba e il 29 luglio a Lodè.

I due concerti si svolgeranno in occasione della Festa Patronale e quindi, come da tradizione, saranno ad ingresso gratuito e avranno inizio alle 21.30. La band storica del progressive italiano, – e quella che ha avuto più seguito anche a livello internazionale – propone in questi due live sardi una formazione con sette componeti sul palco, composta da Franz Di Cioccio (voce e batteria), Patrick Djivas (basso), Lucio Fabbri (violino), Marco Sfogli (chitarra), Alessandro Scaglione (tastiere), Alberto Bravin (seconda tastiera e voce) ed Roberto Gualdi (seconda batteria). Una formazione nuova dopo che nel 2015 Franco Mussida ha dato l’addio al gruppo, dopo 45 anni di carriera. Il motivo, secondo quanto dichiara lo stesso Mussida, è legato a impegni che non gli consentono più di essere presente agli appuntamenti artistici con la band. «Non lascio solo la Pfm, il gruppo con il quale sono cresciuto fin da ragazzo – ha detto Mussidda –, ma 50 anni di emozioni raccolte in Musica, in migliaia di concerti e in decine di album». Il 30 marzo dello stesso anno il virtuoso chitarrista Marco Sfogli entra a far parte del gruppo.

Nella storia della Premiata Forneria Marconi sono importanti le tante tournée all’estero, Regno Unito, usa e Giappone (per citarne alcune) e l’aver diviso il palco con formazioni del livello dei Procol Harum, gli Yes e i Deep Purple. Per la storia della musica italiana resta una pietra miliare la loro collaborazione col violinista e arrangiatore Mauro Pagani durante la registrazione dell’album “La buona novella” di Fabrizio De André, occasione che li mise in contatto con il cantautore. Nel 1978 la Pfm incontrò nuovamente Fabrizio De André e con il cantautore genovese realizzò un tour da cui verrà tratta una fortunata coppia di album dal vivo (celeberrima la versione, arrangiata in chiave progressive, de “Il pescatore”).

Quanto imparato con De André fu importantissimo per il gruppo, che iniziò a dedicare maggiore attenzione ai testi e all’aspetto comunicativo della propria musica.

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