La Nuova Sardegna

«Ecco i veleni origine della destra neonazista» 

di Grazia Brundu
Clara Sánchez
Clara Sánchez

Clara Sánchez parla del suo nuovo libro, che è già best seller 

03 luglio 2017
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GAVOI. Manca un’ora all’appuntamento di chiusura di “Isola delle storie” e Clara Sánchez, la protagonista della serata, accetta di rispondere a qualche domanda prima di incontrare i lettori. Sette anni fa “Il profumo delle foglie di limone”, che in Spagna ha ricevuto importanti riconoscimenti letterari, è diventato un bestseller anche in Italia, dove ha venduto un milione di copie. Così adesso anche al festival di Gavoi non vedono l’ora di sentirla parlare del seguito di quel successo: “Lo stupore di una notte di luce”, tradotto, come il precedente, da Garzanti. La stessa casa editrice che, per la gioia dei fan, a novembre manderà in stampa tutti i titoli finora inediti della scrittrice spagnola, compreso il suo romanzo d’esordio “Piedras preciosas”.

Clara Sanchez è già stata in Sardegna, ma è per la prima volta che arriva in Barbagia. Alloggia a pochi chilometri da Gavoi, in un albergo inerpicato su una strada in collina e circondato da boschi fitti e verdissimi. Un posto affascinante che in questi giorni di freddo fuori stagione ha un’aria di mistero. Perfetto per i suoi thriller psicologici che, a partire da “Il profumo delle foglie di limone” e adesso con “Lo stupore di una notte di luce”, hanno per protagonisti Sara e Julian alle prese con un gruppo di anziani dall’apparenza innocua, in realtà ex nazisti.

Signora Sanchez, i due capitoli della storia sono stati pubblicati a sei anni di distanza uno dall’altro. In questo intervallo di tempo lei ha ricevuto varie lettere di protesta e anche qualche minaccia. Da parte di chi, e perché?

«Alcune persone vicine all’ideologia neo nazista mi hanno scritto di non aver gradito “Il profumo delle foglie di limone”. Il problema è che con quel romanzo ho scoperchiato una realtà spagnola da tempo nascosta sotto il tappeto».

Quale?

«Il fatto che molti ex nazisti si nascondono nelle località turistiche sulle nostre coste camuffati da turisti o pensionati stranieri. È capitato anche a me, negli anni Ottanta, sulla Costa Brava, di averne uno come vicino di casa, e non provava nemmeno a nascondersi. Tutti erano a conoscenza della sua vera identità e del suo passato. In quel periodo io avevo la stessa età della protagonista del romanzo e ho riversato in lei il mio stesso stupore».

A proposito di Sandra, come cambia il suo personaggio in “Lo stupore di una notte di luce”? E quello di Julian?

«Sandra adesso è una mamma che deve lottare per suo figlio, minacciato da qualcosa di terribile che mette in pericolo la sua esistenza. Inoltre, rispetto al primo libro, è diventata più consapevole e ha imparato a non fidarsi più come prima delle apparenze. Julian continua a volersi vendicare, ora non più solo per se stesso ma anche per questa nuova creatura innocente che rappresenta il futuro».

I vecchi nazisti sono anche una metafora per parlare di manipolazione psicologica?

«Certo, non mi interessava tanto scrivere romanzi sul nazismo, ma raccontare come il male spesso si nasconde sotto le apparenze del bene. Nei miei libri i nazisti all’inizio sembrano solo dei vecchietti, il primo istinto è quello di aiutarli».

Le vicende di Sandra e Julian proseguiranno con un terzo libro?

«È molto probabile, anche perché in “Lo stupore di una notte di luce” fa il suo ingresso un nuovo personaggio che trovo molto interessante, Sancho, un giovane neo nazista che probabilmente avrà un ruolo centrale».

Quanto dovranno aspettare i lettori per sapere come andrà a finire?

«Non troppo, però nel prossimo libro affronterò un’altra storia»

Ci anticipa qualcosa?

«Meglio di no, per scaramanzia. Comunque avrà sempre a che fare con la manipolazione psicologica. Nella quotidianità siamo tutti detective delle nostre vite. Capita continuamente, quando si parla con una persona, di chiedersi cosa stia realmente pensando e quali segreti nasconda».

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