La Nuova Sardegna

L’Ardia a piedi torna al sorgere del sole

di Maria Antonietta Cossu
L’Ardia a piedi torna al sorgere del sole

Tra fede e tradizione a Sedilo si rinnova un antico rito Rievocazione dell’epico scontro avvenuto a Ponte Milvio

15 luglio 2017
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SEDILO. E’ tempo di mettere le scarpe da corsa per l’esercito di Costantino, è tempo che anche la fanteria sciolga il voto nell’ultimo atto della sacra trilogia. Il rito dell’Ardia a piedi sarà rinnovato domani poco dopo l’alba sugli stessi tornanti percorsi dai cavalieri per due giorni di fila. E i protagonisti della giostra equestre faranno la loro comparsa anche nel prologo dell’Ottava dopo che proteste, defezioni e ammutinamenti li avevano tenuti lontano dalla pista per due anni.

Come in passato, il loro sarà un ruolo marginale, una fugace apparizione (con partenze singole o scaglionate a gruppi di due o tre) prima che il corteo dei corridori raggiunga il teatro della rievocazione dell’epico scontro avvenuto a Ponte Milvio nel 312 dopo Cristo. Dalla prima all’ultima stazione della processione i fedeli emuleranno le gesta del condottiero e delle sue milizie in guerra con Massenzio e il suo esercito per il trono di Roma. A impersonare il santo guerriero quest’anno sarà Giuseppe Pes, operaio di 41 anni da 29 in lista d’attesa per guidare l’ Ardia a piedi. Negli ultimi tre lustri il capocorsa ha rivestito tutti i ruoli principali della sacra rappresentazione, fatto singolare, forse unico nella storia moderna della manifestazione.

Ma l’investitura ricevuta dal parroco per incarnare Costantino Magno nella festa religiosa più importante e sentita dai sedilesi ha un altro sapore. «Ogni volta che ho ricoperto un ruolo ho provato emozione, ma quando sei una prima pandela tutto assume un altro significato e un altro peso: decidi tutto tu, devi valutare tante cose in poco tempo e devi avere la freddezza per farlo», ha spiegato Giuseppe Pes sintetizzando in due concetti l’importanza che riveste il compito per chi è nato nel paese dell’Ardia. «Si realizza il desiderio di onorare San Costantino, inoltre è un motivo di prestigio personale, tutti qui aspirano prima o poi a farlo».

Lo stesso compito, presto o tardi, potrebbe toccare ai due gregari nominati da Giuseppe Pes per coadiuvarlo durante la corsa: Sergio Ciulu e Nicola Manca, secondo e terzo alfiere. I tre vessilliferi avranno l’onere di portare intonse le sacre insegne fino all’ultima stazione della processione religiosa, il santuario. Questo comporterà lo sforzo immane di tenere a bada l’irruenza e la voglia di prevaricazione delle prime file di inseguitori, sos ispuntigliadores, le figure più spregiudicate delle truppe nemiche di Costantino.

Ma oltre a fiato, gambe e capacità di resistenza le tre pandele avranno dei preziosi alleati dalla loro parte: sas iscortas. Le sentinelle nominate dal terzetto di testa dovranno sbarrare la strada ai corridori più audaci e veloci e per farlo sono autorizzate dalle regole della corsa a percuotere caviglie e stinchi con pesanti bastoni drappeggiati di rosso. Gianni Cuscusa e Stefano Carta li useranno per conto di Giuseppe Pes, Marco Vargiolu per difendere la posizione di Sergio Ciulu e Stefano Lampreu in nome di Nicola Manca.

Prima di buttarsi nella vorticosa corsa lungo l’accidentato sentiero dell’Ardia i partecipanti alla corsa si ritroveranno come da tradizione nella piazza parrocchiale per la cerimonia della benedizione degli stendardi, che il parroco consegnerà alle 7.

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