Stasera a Riola Sardo il concerto di Mannarino
di Andrea Musio
La rassegna Terra dei Giganti propone il live che gira le piazze italiane per il tour “Apriti cielo”
15 luglio 2017
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RIOLA SARDO. Il cielo sta al di sopra di tutto. Muri, filo spinato, politica, ideologie, ricchezza e nazionalità. Allora “Apriti cielo”, una preghiera ma anche un grido d'aiuto. Finalmente Alessandro Mannarino sbarca in Sardegna per una data del “Apriti Cielo Tour”. Questa sera, a partire dalle 21.30, il cantautore romano sarà sul palco allestito al Parco dei Suoni. Si inaugura così la nuova stagione di concerti nella Terra dei Giganti con l'anteprima del Festival Abbabula, allestito dalle Ragazze Terribili e il primo di una lunga serie del cartellone congiunto “Rete Sinis” che vede unire le forze insieme a Dromos, Sardegna Concerti e con la collaborazione di Sem.
Mannarimo, volente o nolente, un fenomeno sociale che scrive per se, in primis, e omaggia chi vuole ascoltarlo, andando oltre i ritornelli e le melodie talvolta di facile presa. Bisogna leggere tra le righe per comprendere appieno i testi, diretti in taluni casi e poesia profondamente intrisa di speranza, mai nichilista in cui i colori, quindi la positività, possono e devono prendere il sopravvento su questo periodo storico in cui la società tende ad isolarsi. Lo fa a partire dalla copertina del suo ultimo lavoro discografico “Apriti cielo” in cui sono rappresentate una quantità non definita di bandiere che, logore e fatte a brandelli perdono di valore eppure ne conservano i colori che si mescolano ad indicare l'inadeguatezza attuale dei confini e delle barriere. Criptico nei pensieri profondi, crudo quando parla di vita reale ed un filo conduttore è quello di non lasciarsi guidare dalla paura perché, come dice lo stesso autore «è quando si vive con la paura che poi si ha bisogno del paradiso».
Musicalmente, se proprio lo si deve identificare in un genere, quello post folk gli calza a pennello. L'italiano si scontra con il dialetto romanesco. Le sonorità spesso cambiano continente con forti richiami a quello brasiliano in cui la tristezza e la gioia camminano a braccetto. C'è ancora la musica Country, ci sono le sonorità western di profumo morriconiano. Mannarino sarà accompagnato da una band di 12 musicisti con oltre trenta strumenti musicali differenti. I biglietti per il concerto saranno ancora oggi disponibili nel botteghino all'ingresso.
Mannarimo, volente o nolente, un fenomeno sociale che scrive per se, in primis, e omaggia chi vuole ascoltarlo, andando oltre i ritornelli e le melodie talvolta di facile presa. Bisogna leggere tra le righe per comprendere appieno i testi, diretti in taluni casi e poesia profondamente intrisa di speranza, mai nichilista in cui i colori, quindi la positività, possono e devono prendere il sopravvento su questo periodo storico in cui la società tende ad isolarsi. Lo fa a partire dalla copertina del suo ultimo lavoro discografico “Apriti cielo” in cui sono rappresentate una quantità non definita di bandiere che, logore e fatte a brandelli perdono di valore eppure ne conservano i colori che si mescolano ad indicare l'inadeguatezza attuale dei confini e delle barriere. Criptico nei pensieri profondi, crudo quando parla di vita reale ed un filo conduttore è quello di non lasciarsi guidare dalla paura perché, come dice lo stesso autore «è quando si vive con la paura che poi si ha bisogno del paradiso».
Musicalmente, se proprio lo si deve identificare in un genere, quello post folk gli calza a pennello. L'italiano si scontra con il dialetto romanesco. Le sonorità spesso cambiano continente con forti richiami a quello brasiliano in cui la tristezza e la gioia camminano a braccetto. C'è ancora la musica Country, ci sono le sonorità western di profumo morriconiano. Mannarino sarà accompagnato da una band di 12 musicisti con oltre trenta strumenti musicali differenti. I biglietti per il concerto saranno ancora oggi disponibili nel botteghino all'ingresso.
