La Nuova Sardegna

Se la poesia trova la sua strada sul web

di Grazia Brundu
Se la poesia trova la sua strada sul web

I versi di Andrea Melis pubblicati dalla piattaforma “Produzioni dal basso”

18 luglio 2017
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CAGLIARI. Chiedevano in tanti: «Puoi ripostare quella poesia che mi piaceva? Sulla tua bacheca non la trovo più». Infatti Facebook conserva tutto con il puntiglio di un vecchio avaro; però ritrovarlo, quel tutto, a distanza di anni non è facile. Così alla fine Andrea Melis, trentottenne cagliaritano con un lavoro in un call center, un curriculum da grafico, designer, video maker, e collaborazioni con Massimo Carlotto e con i Mama Sabot, quelle poesie ha deciso di pubblicarle. Usciranno a settembre, su carta e in ebook, saranno cinquanta e hanno già una copertina bellissima: su uno sfondo giallo, un cane nero, accosciato, guarda beato un cuore rosso appena espulso da sotto la coda.

Il titolo è “Bisogni: poesie urgenti d’amore, di lotta e di sogni”. La casa editrice? Non c’è. Al suo posto, una campagna di finanziamento collettivo (si può aderire entro la fine di luglio) sulla piattaforma online “Produzioni dal basso”, che dal 2005 ha dato visibilità a quasi duemila progetti di musica, cinema, cultura, e quello di Melis lo esibisce in homepage. L’autore cagliaritano è uno dei tanti scrittori giovani (e non solo) che scelgono il crowdfunding per evitare di bussare alle porte delle case editrici, spesso blindate per gli esordienti sconosciuti. Il finanziamento online permette di pubblicare libri che forse non venderanno come un bestseller ma hanno comunque una loro fetta di lettori. È il caso di “Bisogni”, dove «tutte le poesie, selezionate tra cinquecento scritte negli ultimi cinque anni, sono già apparse su Facebook. Sono il frutto di un lavoro quotidiano per crearmi un pubblico, che conosce già il mio lavoro e non lo acquista a scatola chiusa». Passare da una pioggia di “like” al sostegno reale non è scontato.

Melis ce l’ha fatta: «Ho venduto oltre cento copie in prevendita nelle prime settimane. Ho guadagnato in pochi giorni quello che un editore dà come anticipo per le prime duemila copie. Incasso il sessanta per cento del prezzo di copertina, contro il venti dato dalle case editrici a chi vende più di tremila copie».

La testardaggine a volte paga e i sogni generano reazioni a catena. Così intorno a Melis, oltre ai lettori, si sono riuniti anche artisti che, tutti i giorni, pubblicano sulla sua pagina Facebook un piccolo omaggio a “Bisogni”. Ci sono, tra gli altri, la cantautrice Chiara Effe, che ha musicato la poesia “Io sono fragile”, e Arrogalla con Giacomo Casti per “Canto di pietra”, dedicata a Sciola. E poi la scultrice della plastilina Monica Tronci, che ha realizzato una versione del cagnolino della copertina, e le ceramiste Cristina e Stefania Ariu, che firmano il segnalibro abbinato alle copie.

A settembre molti di loro accompagneranno Andrea Melis nel tour di presentazione del libro in spazi alternativi alle librerie, perché, spiega l’autore, «non è ancora arrivato nessun invito dai librai indipendenti. Mi dispiace: io li considero presidi importanti di cultura e penso che dovrebbero aprirsi di più a chi, come me, tenta una strada alternativa alle case editrici o all’autopubblicazione e ha già una sua nicchia di lettori». Comunque, anticipa, «“Bisogni” è solo il primo passo. A novembre, sempre con il crowdfunging, pubblicherò “Il fantastico mondo di Matilde”, dove ho raccolto i dialoghi tra il bambino che è in me e mia figlia di sette anni. Lei ha deciso di illustrarlo e non vede l’ora che esca». A quanto pare anche i lettori, visto che «uno dei racconti – incentrato sugli stereotipi di genere e nato dalla domanda: “Papà, perché nelle fiabe ci sono sempre le streghe e non gli streghi?” – in giro per il web ha già raccolto un milione di visualizzazioni».

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