La Nuova Sardegna

A passi da Giganti per stupire il mondo

di Roberto Sanna
A passi da Giganti per stupire il mondo

Due anni e mezzo per trasformare Mont’e Prama e il Sinis

21 luglio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. A passi da gigante verso un nuovo museo. L’arrivo del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini per la firma dell’accordo di valorizzazione ha segnato il punto di partenza di quella che dovrà essere la nuova vita internazionale dei Giganti di Mont’e Prama e in generale di tutta l’area archeologica del Sinis. Di fatto, il Governo si è impegnato pubblicamente e direttamente a collaborare alla creazione di un polo di respiro internazionale: dopo aver concesso un finanziamento di tre milioni, sarà parte integrante della gestione attraverso la fondazione insieme alla Regione e al Comune, in più preparerà un percorso di promozione esterno, diretto ad attirare in Sardegna i turisti. L’inizio di un percorso che mette adesso la palla in mano alla Regione e al Comune di Cabras per quanto riguarda l’applicazione sul campo di quanto concordato col Mibact: «Il prossimo passo sarà quello di sedersi insieme per scrivere lo statuto della fondazione – dice l’assessore regionale alla Cultura Giuseppe Dessena –. Dovrà essere la nostra “carta costituzionale”, dettare le regole per la vita di un organo che avrà un ruolo fondamentale nella gestione delle energie di un programma che vuole arrivare a portare nel mondo un pezzo di storia della Sardegna».

Vi siete già dati dei tempi?

«Credo che già a settembre dovremo ritrovarci per stendere il programma e tracciare il percorso che porterà alla costituzione della fondazione. Se il nuovo museo sarà davvero completato tra due anni e mezzo, noi dovremo farci trovare già operativi. Idee sulla presidenza? Francamente parlarne adesso mi sembra molto prematuro».

Avete un’idea di quello che succederà nei prossimi due anni e mezzo, durante il cammino che porterà al completamento del nuovo museo?

«Le risorse messe in campo dal Governo hanno una destinazione ben precisa: servono a completare il museo di Cabras. A quel punto bisogna ragionare sugli spazi e sulla disposizione delle statue, che in questo momento sono custodite in parte a Cabras e in parte a Cagliari. Con un progetto di questo tipo le cose cambieranno, Cabras ospiterà quasi tutte le statue perché diventerà il luogo che accoglierà le visite. L’idea è quella di convogliare il flusso dei visitatori mostrando le statue nel luogo dove sono state ritrovate, a casa loro e in un luogo accogliente. Questo servirà ad aumentare il fascino dei Giganti e anche a valorizzare un processo di integrazione dei siti presenti nel paesaggio culturale delle Terre del Sinis. Perché non dobbiamo dimenticare che c’è anche Tharros, c’è l’ipogeo di San Salvatore. L’integrazione servirà a una migliore valorizzazione di tutto il Sinis. Detto questo, il Museo di Cagliari dovrà comunque avere la funzione di una “porta d’ingresso” del sito di Mont’e Prama e quindi alcune statue dovranno comunque rimanere per stimolare la curiosità».

Nel progetto di promozione è previsto anche lo spostamento temporaneo di qualche statua?

«Ancora non ci sono i particolari, ma perché no? Visto che l’idea è intercettare i flussi importanti, non vedo nulla di strano se qualche pezzo venisse esposto nei “punti sensibili” per dare un assaggio ai turisti di tutto il mondo. E non escludo nemmeno che lungo il cammino la Regione riesca a reperire ulteriori risorse da destinare a questo progetto».



In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative