La Nuova Sardegna

Cabras ora guarda alla Cina

di Pietro Marongiu

In autunno il gemellaggio con la città di Xi-An che ospita l’Esercito di terracotta

21 luglio 2017
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CABRAS. La visita del ministro Dario Franceschini ha lasciato il segno. Il giorno, il sindaco Cristiano Carrus parla di una giornata «importantissima per il futuro di Cabras e dell’intero territorio». Il ministro ha potuto costatare di persona lo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione della prima delle due ali che costituiranno il Museo civico nel quale, attualmente, si trovano alcune delle statue dei guerrieri rinvenuti a Mont’e Prama e altri importanti reperti provenienti dalle aree archeologiche del Sinis.

«Il documento firmato mercoledì – spiega Carrus – è propedeutico alla costituzione di un organismo, nella fattispecie una fondazione, che avrà il compiuto di tutelare i siti archeologici presenti nel nostro territorio con esclusione, almeno nella prima fase, del sito degli scavi di Mont’e Prama, che resta di proprietà della Curia oristanese. Il primo tassello è stato messo, ed è quello che ci consentirà di proseguire serenamente nella programmazione del futuro prossimo, che porterà alla conclusione della prima ala del Museo entro la fine dell’anno e della seconda entro due anni e mezzo a partire dalla data di aggiudicazione dei lavori». È raggiante Carrus, e non potrebbe essere altrimenti. Lo scorso anno il ministero ha accreditato i tre milioni di euro necessari per il completamento del museo, fondi che dovranno servire anche all’acquisto delle attrezzature per la videosorveglianza, necessarie per mettere in sicurezza i siti. Una somma che, unita ai due già stanziati in precedenza dalla Regione, consentirà al Comune di operare in tutta tranquillità.

Cabras però guarda molto lontano nel discorso della promozione: recentemente Carrus ha svolto un viaggio in Cina, dove ha incontrato la municipalità di Xi-An, città che ospita le famosissime statue dell’Esercito di terracotta diventate un grandissimo successo in tutto il mondo. Statue che, curiosamente, sono state ritrovate nello stesso anno, il 1974, in cui il contadino Sisinnio Poddi, riportò alla luce i primi guerrieri di Mont’e Prama. «All’inizio dell’autunno il sindaco di Xi-An ci restituirà la visita – annuncia Carrus – e sarà un’altra importante occasione per far conoscere e valorizzare, le nostre bellezze ,archeologiche e non, e per firmare un protocollo d’intesa finalizzato alla diffusione delle nostre reciproche culture».

La fondazione, oltre alla tutela del sito di Tharros e del Museo, avrà anche il compito di gestire al meglio l’offerta turistica: «I tempi per arrivare alla formalizzazione sono lunghi – precisa Carrus –. L’aver fatto il primo passo ci consente di proseguire nella strada intrapresa con rinnovata fiducia». L’area di scavo di Mont’e Prama, che lo scorso anno ha restituito altri importanti reperti, tra cui due modelli di nuraghe pressoché intatti, dovrebbe essere finalmente aperta ai visitatori entro la fine del mese. «Le autorizzazioni della soprintendenza sono arrivate nei giorni scorsi – conclude Carrus – , a breve istalleremo i servizi e metteremo in sicurezza il sito, che sarà finalmente visitabile».

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