La Nuova Sardegna

Tradizione e innovazione a Usini con i vini della cantina Galavera

di Roberto Sanna
Tradizione e innovazione a Usini con i vini della cantina Galavera

La cantina Galavera è adagiata all’ingresso di Usini, su un colle che guarda alla vallata di Badde Ruos lungo la strada Sassari-Ittiri. Un edificio sorto quando Antonio Merella ha deciso di mettere a...

22 luglio 2017
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La cantina Galavera è adagiata all’ingresso di Usini, su un colle che guarda alla vallata di Badde Ruos lungo la strada Sassari-Ittiri. Un edificio sorto quando Antonio Merella ha deciso di mettere a frutto e imbottigliere quanto aveva imparato nei quasi cinquant’anni trascorsi nelle vigne ereditate prematuramente dal padre e situate poco oltre il paese, in direzione di Alghero, nella zona di Pirapeglias, e si estendono per circa sei ettari. Antonio Merella, abbandonata la storica cantina per realizzare la nuova struttura, con una sala eventi di 200 metri quadri con angolo degustazione, ha coinvolto nell’avventura la figlia Marta e il cognato Giuseppe Tilocca, si è affidato alla sapienza dell’enologo Dino Dini e produce adesso cinque vini di grande qualità, capaci di entusiasmare anche la giuria del Decanter a Londra.

Una produzione che sa anche andare in controtendenza rispetto alle consolidate abitudini di Usini e assieme al cagnulari e al vermentino producce un cannonau, il Messadore. La prima etichetta prodotta è stata quella del cagnulari cheha preso il nome della cantina, Galavera, seguito nel 2002 da un altro cagnulari chiamato Fiara. Il vermentino è stato chiamato Promissa, mentre l’ultimo nato risale al gennaio 2017 e si chiama Beranu, un cagnulari che prima di essere imbottigliato trascorre dodici mesi in una botte di rovere.

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