La Nuova Sardegna

La cattedrale di Castelsardo

La cattedrale di Castelsardo

Per poter visitare il centro storico di Castelsardo bisogna procedere in salita, perché l’accesso si apre sul fianco della rocca che si spinge dentro il mare. Poi, una volta vista la parte alta, dove...

25 luglio 2017
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Per poter visitare il centro storico di Castelsardo bisogna procedere in salita, perché l’accesso si apre sul fianco della rocca che si spinge dentro il mare. Poi, una volta vista la parte alta, dove si trova tra le altre cose il Museo dell’Intreccio, si può iniziare la discesa lungo il versante affacciato sul mare aperto: mentre si procede tra vicoli acciottolati e gradinate si apre di tanto in tanto qualche scorcio sulla superficie azzurra. Lungo il percorso è facile incontrare il vecchio palazzo del Comune, lo si riconosce per il porticato e un paio di stemmi. Da qui, scendendo ancora lungo la via Mazzini e svoltando in via Garibaldi, si arriva alla Cattedrale, alla quale i costruttori riuscirono a dare grandi dimensioni nonostante la posizione sacrificata sul fianco dello sperone roccioso. Fu realizzata alla fine del Cinquecento, dopo che la cittadina (una delle cinque «città reali» dell’isola per i dominatori iberici) era divenuta sede di vescovado. All’interno si conservano tutti gli arredi lignei originari, tra i quali il pulpito e gli altari posti nelle cappelle. Al di sopra dell’altare maggiore campeggia un dipinto ricco di ori: è la «Vergine col Bambino e angeli musicanti», opera del pittore spagnolo denominato «Maestro di Castelsardo». Poco al di sopra della chiesa si erge il campanile, costruito in un primo momento, a quanto sembra, per essere usato come faro; e affacciandosi dal sagrato si vede il tratto di collina sottostante, misto di prato verde e grandi massi, che va a concludersi nelle acque del golfo. (salvatore tola)

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