La Nuova Sardegna

Is Fassois, tra festa passione e natura

di Francesco G. Pinna
Is Fassois, tra festa passione e natura

La gara a Santa Giusta sulle antiche barche dei pescatori 

31 luglio 2017
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ORISTANO. Si chiama Antonio Putzu e di mestiere non fa il pescatore come si potrebbe immaginare ma l’operaio ed è lui il nuovo re della regata de Is Fassois. Ieri mattina ha dominato prima la prova a remi, che aveva già vinto lo scorso anno, e poi anche quella più spettacolare, la prova a cantonis, che aveva vinto già nel 2015 e nel 2016. Antonio Putzu si è lasciato facilmente alle spalle vecchie glorie della regata come Alfredo Cadoni e i fratelli Marco e Matteo Pili, e giovani promesse come Davide Pili, figlio di Marco e nipote di Matteo.

Quella che si è svolta ieri mattina nel tratto della laguna di Santa Giusta compreso tra il Ponte romano e il vecchio Idroscalo è la trentaseiesima edizione della manifestazione nata tra il 1980 e il 1981 dall'intuizione dell'allora presidente della Pro Loco Ireneo Ledda. L'intento, pienamente raggiunto, era quello di salvare Is Fassois dall’oblio. I pescatori di Santa Giusta l’avevano abbandonata negli anni 50 per sostituirla con i più pratici barchini di legno a fondo piatto, i “cius”, e nel paese si era anche persa la tecnica di costruzione, tanto che dovettero rivolgersi a un abile artigiano di Baratili San Pietro, Anastasio Caddeo, scomparso qualche anno fa, per costruire quelli destinati alla regata. Quella del 1981 fu una edizione memorabile. Richiamò una grande folla e parteciparono anche pescatori di Cabras, di Riola, di Baratili San Pietro, di Nurachi e persino una delegazione di Assemini.

Poi col trascorrere degli anni, restarono solo is fassoneris di Santa Giusta ed è ancora così. In attesa che tornino anche is fassoneris forestieri, come si è augurato anche il vincitore di ieri, a Santa Giusta hanno comunque messo le basi per assicurare un lungo futuro alla Regata. Ieri infatti nella pausa tra la prova a remi e quella a cantoni, sono scesi in acqua i giovanissimi allievi della scuola per fassoneris voluta dall'amministrazione comunale e guidata da Marco Pili. Tra di loro anche alcune ragazzine, che assieme ai compagni, is fassonis hanno imparato non solo a condurli ma anche a costruirli con su fenu, l’erba palustre utilizzata per confezionare i “fascioni” che formano lo scafo. Ieri la manifestazione è stata seguita da centinaia e centinaia di spettatori.

Ad aprire i giochi è stata proprio la prova a remi. Antonio Putzu ha preso subito il comando, Lo ha perso al primo giro di boa per una disattenzione che poteva costargli cara, poi se lo è ripreso subito e non lo ha più mollato. Dietro di lui Matteo Pili, il nipote Davide e suo padre Marco. A seguire Alfredo Cadoni, Nicola Muroni, Simone Figus, Ignazio PIras e Francesco Camedda. Nella prova a cantonis, Putzu non ha sbagliato nulla e ha condotto sempre in testa vincendo facile davanti a Marco Pili, Alfredo Cadoni, Matteo Pili, Ignazio Piras, Davide Pili, Nicola Muroni, e Francesco Camedda. La festa, cominciata già sabato, è proseguita poi per tutta la sera e fino a tarda notte con le visite guidate ai monumenti del paese e tra gli stand allestiti nel boschetto di eucalipti proprio di fronte al campo di regata, tra musica popolare, balli sardi e buona cucina tradizionale. Apprezzatissima, all’ora di cena, la pasta con il sugo di granchi.

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