La Nuova Sardegna

«Il mio “Xavier” contro l’odio e il terrorismo»

di Fabio Canessa
«Il mio “Xavier” contro l’odio e il terrorismo»

Il regista Giovanni Coda racconta il suo nuovo progetto

03 agosto 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. È il 20 aprile di quest’anno quando sugli Champs-Elysées, in un attentato terroristico, perde la vita il giovane poliziotto Xavier Jugelé. Al funerale Etienne Cardiles, il suo compagno, commuove tutti con la sua testimonianza. Con le sue parole di amore, dialogo e tolleranza. Contro l’odio. La storia di Xavier ed Etienne, spezzata dalla tragedia, è ora la trama di un breve ma toccante film (titolo “Xavier”) appena realizzato dal pluripremiato Giovanni Coda. «Subito dopo l’attentato - racconta il regista cagliaritano a proposito dell’origine del progetto - ho provato un grande dolore per l’accaduto. Una nuova vittima, l’ennesima di una cieca violenza. Un’altra famiglia gettata nel caos. Quando poi ho seguito in tv le esequie, ascoltato, letto e riletto la lettera che Etienne Cardiles ha letto di fronte ai compagni di Xavier e le più alte cariche del governo francese, mi sono davvero commosso. E ho sentito l’esigenza di fermare le mie emozioni in questo progetto».

Per la produzione e la realizzazione, così improvvisa perché legata a un fatto recente, ha potuto contare sugli abituali collaboratori o come si è svolta la preparazione da questo punto di vista?

«Il film è prodotto dalla mia casa di produzione Labor in collaborazione con la casa di produzione americana Atlantis Moon Productions. In fase di lavorazione si sono aggiunti tre produttori esecutivi: Marco Oppo, Andrea Mascia e Cindy L. Abel, già co-produttrice di “Bullied to Death”. Un cortometraggio sofferto e intenso, anche se girato in pochi giorni».

Dove sono state effettuate le riprese?

«È stato girato a Cagliari. Interni nelle location del May Mask e dello spazio teatrale “Intrepidi Monelli”, mentre la location esterna è stata quella di Buoncammino».

Gli attori coinvolti?

«Per questo film ci siamo affidati alla professionalità di Thomas Grascoeur, attore parigino, e all’estro creativo di Marco Casoli, che invece arriva da Bologna. Sono stati bravissimi e molto professionali. Thomas Grascoeur è anche il narratore della storia che abbiamo voluto mantenere in lingua originale francese. Il film sarà sottotitolato in italiano e in inglese».

Ma per la scrittura da cosa è partito? Cosa le interessava raccontare in particolare?

«Il testo del film è stato riadattato dalla stessa lettera che Cardiles ha letto durante le esequie del suo compagno. Ho voluto raccontare il retroscena privato di un fatto pubblico più che soffermarmi sull’atto terroristico. Il film mostra l’affetto quotidiano, poi, come in sogno, la morte dell’agente e infine il dramma del lutto. La solitudine straziante di chi resta in vita anche per ricordare coloro che non ci sono più. Una voce fuori campo recita la lettera del fidanzato della vittima».

Dal trailer sembra un po' diverso dallo stile fotografico che ha caratterizzato i suoi lungometraggi precedenti. Che tipo di scelta ha fatto in questa occasione?

«Stilisticamente entro nel territorio della fiction, ritagliandomi però lo spazio necessario affinché i miei codici cinematografici e fotografici formali siano ampiamente rappresentati. E, soprattutto, mi rappresentino. Lo stile di “Xavier” anticipa quello che sarà il linguaggio cinematografico che ci porterà alla produzione di un nuovo lungometraggio, “Mark’s Diary”, che vedrà la luce nel 2018».

Quale sarà il futuro del film ora? Che percorso immagina per questo lavoro?

«Attualmente abbiamo degli accordi per presentare il film alla stampa alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. La prima nazionale, sono molto contento, avverrà invece a fine settembre al Florence Queer Film Festival di Firenze. Mentre la prima internazionale, molto probabilmente, si svolgerà ad Atlanta e sarà curata dalla produttrice Cindy L. Abel. In autunno faremo sicuramente la presentazione anche in Sardegna, a Cagliari».



In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative