La Nuova Sardegna

«Ecco la mia isola al centro del mondo»

di Paolo Curreli
«Ecco la mia isola al centro del mondo»

Domani Frau a Sorgono con “Omphalos”, il suo nuovo libro

13 agosto 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Ci fu dunque, un tempo un’età dell’oro... Perché ebbe fine e come?». Questa la domanda che Giorgio de Santillana si pone e che appare in apertura del libro “Omphalos. Il primo centro del mondo” edizioni Nur Neon.O, che Sergio Frau presenta domani a Sorgono al Teatro Murgia alle 18. Il quesito è nel “Il mulino di Amleto” il libro, scritto con Hertha von Dechend, dello studioso di storia della scienza Giorgio De Santillana, (nato a Roma nel 1902 e morto negli Usa nel 1974 dove insegnava alla Mit e dove si era trasferito per sfuggire alle persecuzione anti ebraiche). Un saggio che riscopre l’attenzione della civiltà paleolitica per il movimento degli astri attraverso la rilettura di miti antichissimi come quello nordico di Amleto.

«Mentre ero impegnato nella campagna col drone per ricostruire quello che Omero chiama “lo schiaffo di Poseidone”, la catastrofe naturale che cancellò improvvisamente la civiltà nuragica, incontrai questo libro – racconta Sergio Frau –. Fu un’illuminazione che mi fece capire che il centro del mondo antico andava cercato in mezzo al mare. Prometeo è sul Caucaso, a oriente, e Atlante il gigante che regge il mondo a occidente, attraverso questo asse il cammino del Sole lungo il 40° parallelo, e la simmetria torna». Perfettamente equidistante ecco l’isola che fu la culla di una civiltà mitica improvvisamente scomparsa: la Sardegna-Atlantide.

«Una cosa emozionante che mi ha riportato con i piedi per terra lungo la descrizione di una geometria arcaica, molto prima dell’Omphalos “ombelico del mondo” di Delfi, perché Eratostone non ne è il padre, ma piuttosto il figlio o il nipote dei veri padri della geometria e della geografia. Nella sua Biblioteca di Alessandria aveva ricevuto l’eredità di più di duemila anni di scienza – sottolinea Sergio Frau –. Questi due limiti del mondo per i greci sono l’alba e il tramonto. Se dall’Anatolia, e dal popolo fratello degli Ittiti, parto, dritto verso il tramonto, arriverò da un’etnia che mi è talmente sorella da avere le dee madri come le mie e la ziqqurrat di Monte d’Accoddi e dove poggiano le Colonne di quell’Ercole che sostituisce Atlante nel lavoro di reggere il mondo». Il giornalista-indagatore Frau aggiunge ancora particolari al disegno della sua isola al centro del mondo con le foto di Ettore Tronci dal drone, che mostrano «una Pompei del mare sterminata» dove arriva il flagello finale della malaria e la diaspora che porta i coloni sardi nei posti più lontani dal mare. «I popoli di mare come gli etruschi – dice Frau – vengono chiamati Tirreni. I sardi in fuga vanno a Orvieto, Tortona, Perugia. Fanno quasi pena perché non sanno cosa può succedere ancora, però il mare se lo tengono nelle tombe ed è un mare allegro, c’è una piccola mappa di tutta l’Italia che paga Caronte per andare nell’aldilà, nell’isola dei padri e nessuno dalla Sardegna paga Caronte per andare a Perugia».

Una interpretazione dei miti che sfugge all’idea di Freud e Jung degli archetipi dell’inconscio collettivo. «Erano menti che pensavano che la storia dell’uomo avesse qualche decina di migliaia di anni, come diceva la scienza di allora – spiega Frau –. Invece, come dice Carandini “Le fantasie leggendarie degli antichi, sono state create storicamente e storicamente determinanti e devono essere storicamente determinate”. L’idea dell’archetipo è una risposta comoda per chi è incapace di trovare una spiegazione. Se devo credere a qualcuno scelgo Platone, Esiodo ed Omero e le nuove scoperte sul Dna. Dal punto di vista dell’archeologia la Sardegna è il nuovo Egitto, un mondo ancora tutto da scoprire».

Il libro di Frau è una full immersion nei simboli e nei miti difficile da rendere, ma tutta da esplorare, una colta e coraggiosa mitografia in cui non manca una sostanziosa parte dedicata al botta e risposta con quelli che non hanno mai creduto alle sue tesi.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative