La Nuova Sardegna

«Arte e vita sempre sulle note del tango»

di Tamara Peddis

Domenica a Calasetta lo spettacolo “Chamuyo” del bandoneonista argentino Juan Josè Mosalini

25 agosto 2017
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CALASETTA. La musica era già nella sua vita quando il padre, Juan Josè Mosalini, grande figura di tango argentino, a 17 anni gli ha messo il bandoneon sulle gambe e da lì ha mosso i primi passi di una grande passione che lo ha portato ad importanti traguardi. Juanjo Mosalini, 45 anni, nato a Buenos Aires, è figlio d'arte, ed è uno dei rari bandoneonisti internazionali a suonare come solista nelle grandi orchestre classiche di tutto il mondo.

Vive a Parigi dove insegna nel conservatorio “Genevilliers”, creato dal padre ventisette anni fa. Janjo Mosalini, erede della tradizione musicale argentina, è per la prima volta in Sardegna dove si esibirà domenica alle 22, nel concerto “Chamuyo” sotto la torre sabauda di Calasetta, serata di chiusura della rassegna “ARTango&jazzfestival”, organizzata dall'associazione Anton Stadler. Salirà sul palco insieme al quartetto composto da Leonardo Teruggi al contrabbasso, Sebastien Surel al violino e Romain Descharmes al pianoforte. «La musica ha sempre fatto parte della mia vita, dice, e ho vissuto la prima grande emozione musicale quando mio padre un giorno a casa ha iniziato a suonare, io ero piccolo e mi sono seduto davanti a lui ad ascoltarlo e ho pianto per la forte emozione che ho provato in quei suoni e in quelle melodie». Il primo strumento musicale che Juanjo ha imparato a suonare è il pianoforte quando aveva 11 anni. Sei anni più tardi, sempre sotto la preziosa guida del padre, ha iniziato l'esperienza con il bandoneon. «Dopo alcuni mesi di studio – racconta –, mi sono esibito per la prima volta in una radio francese ospite di Marcel Azzola, uno dei massimi fisarmonicisti al mondo, ed è stato un esordio che non dimenticherò mai». Ma lo studio e la passione sono continuati costanti negli anni tanto che Juanjo è diventato una figura permanente delle più prestigiose band contemporanee del tango. «Il bandoneon – spiega Janjo – è simile ad una fisarmonica, è nato in Germania a metà dell'800, ma quando è arrivato in Argentina ha avuto un enorme successo nelle orchestre con le sue melodie e gli effetti ritmici, una fase nella quale Astor Piazzolla grande musicista di tango argentino, ha avuto un ruolo importante con il “nuevo tango”». Juanjo Mosalini riconosce questo enorme patrimonio musicale, ma precisa «Quella che scrivo io è la “mia” musica, ha un 'anima di tango, ma c'è anche musica classica, moderna con una visione personale».

Durante la rassegna Mosalini ha condotto una masterclass sul bandoneon e sulla prassi stilistica del tango, per il futuro pensa ad una Accademia di bandoneon a livello europeo, che sta cercando di realizzare insieme al maestro Fabio Furia, direttore artistico di “ARTango&festivaljazz”.

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