La Nuova Sardegna

Thomas De Porquery e il suo sassofono infiammano il festival

di Andrea Musio
Thomas De Porquery e il suo sassofono infiammano il festival

L’esibizione del musicista francese ha aperto la rassegna Oggi i Troi Griots e una produzione originale di Enzo Favata

02 settembre 2017
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SANTA TERESA DI GALLURA. Il jazz a trecentosessanta gradi di Thomas De Porquery. Un concerto esaltante, giovedì sera, per la giornata di apertura della diciannovesima edizione del festival internazionale Musica sulle Bocche. Si è capito perché, le note introduttive della sua biografia, lo definiscono un visionario. Uno spettacolo scintillante in cui, il sassofonista francese, ha portato in scena le canzoni del suo ultimo lavoro discografico, “Sons of love” (Label Bleu, 2017) e parte del precedente dedicato a Sun Ra, entrambi registrati con i Supersonic con i quali si è esibito in piazza Santa Lucia. Un set caratterizzato da una energia incontenibile in cui il jazz fa da strada maestra, spesso abbandonata per esplorare territori inaspettati che vanno dall'elettronica alla psichedelia fino a generi inconsueti come il punk, nei ritmi e nei contenuti dei testi. A chiudere il cerchio, un'attitudine rock nella presenza scenica. Estremamente semplice per Thomas de Porquery attirare l'attenzione e rendere il pubblico partecipe all'esibizione. Anche grazie alla formazione schierata sul palco con una sezione fiati composta da due sassofoni e una tromba, sempre in primo piano, un funambolico duo alle percussioni, col basso pulsante e le incursioni della musica elettronica, con sintetizzatori ed effetti ben bilanciati.

Ma la prima giornata del festival organizzato da Jana Project è iniziata la mattina con lo spettacolo teatrale “Tessuto Donna”, allestito in combo con Officine Peregrine, nell'isola di Municca. La spessa coltre di nuvole e una breve pioggia ha invece smorzato la riuscita del concerto al tramonto a Cala Grande. Musicalmente riuscito grazie alle selezioni di brani originali del compositore di musica elettronica messicano, Murcof, il concerto in riva al mare, nella suggestiva Valle della Luna, può dirsi riuscito a metà proprio per l'assenza di un tramonto visibile, componente emozionale dell'intero set.

Il festival, guidato dal direttore artistico Enzo Favata, prosegue oggi con tre concerti. Si parte alle 18.30 nella scuola elenare di Santa Teresa con il canto a cuncurdu dei Sos Cantores di Cuglieri per un concerto dedicato ai canti tradizionali della settimana santa. Si prosegue in piazza Santa Lucia, a partire dalle 20.30 con due performance incentrate sui sassofoni. I Troi Griots capitanati da Roberto Ottaviano nello spettacolo intitolato “From Africa to the eternity” ad anticipare la produzione originale “Tangerine” firmata da Enzo Favata. Un viaggio nel connubio tra la musica elettronica e la psichedelia che pesca a piene mani dallo space rock dei mitici Tangerine Dream rivisitata nell'era digitale. Sul palco, insieme al sassofonista algherese, Salvatore Maiore (contrabbasso), Marcello Peghin (chitarra), Alessandro Cau (batteria) e la special guest Filippo Vignato al trombone.

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