La Nuova Sardegna

La vita in un villaggio sardo al tempo dei nuraghi

La vita in un villaggio sardo al tempo dei nuraghi

Nuovi reperti da Ozieri a “Nuragica”, l’evento all’interno del Museo archeologico di Olbia

04 settembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. “Nuragica”, l’evento allestito presso il museo archeologico di Olbia e promosso dalla Sardinia Experience in collaborazione con i Comuni di Olbia e di Ittireddu, si arricchisce di preziosi reperti. Il viaggio didattico e sensoriale, che fa rivivere i protagonisti della civiltà nuragica, grazie all’apporto di nuovi contenuti permette di aggiungere giorno dopo giorno elementi di valore al bagaglio culturale dei visitatori, incorporando alcune fra le più importanti testimonianze del passato dell’isola.

I reperti, provenienti per la maggior parte dal Museo di Ozieri, si aggiungono alle esposizioni delle Sale “Beni, Scambio e Cultura”, “Metalli, Arte e Tecnologia” e “Simboli e Segni della Memoria” che si snodano nel percorso curato dall’archeologo Franco Campus, e anticipano la realtà virtuale con l’emozionante esperienza in un villaggio di 3.500 anni fa, culmine di “Nuragica”. Lungi dall’essere solo esposti, i reperti parlano attraverso la voce delle guide professioniste di Nuragica: archeologi che illustrano le caratteristiche degli oggetti, degli strumenti di uso comune del passato e che rispondono ad ogni curiosità. Una formula che rende viva e partecipativa la conoscenza del popolo che più di ogni altro ha segnato la storia della Sardegna.

Nella prima Sala si trova un interessantissimo lingotto di rame di tipo cipriota, rilevante perché conferma i rapporti della civiltà nuragica con il resto del Mediterraneo. Si tratta nella specie di un lingotto “Ox-Hide” o a pelle di bue. Fra gli altri reperti provenienti dal Museo di Ozieri una brocca askoide in terracotta con decorazione a cerchielli, una doppia ascia, una punta di lancia con lama a foglia e uno stocco o spillone con testa mobile, utilizzato prevalentemente durante i rituali.

Nella Sala dedicata ai Simboli e ai Segni della Memoria, i visitatori possono ammirare un meraviglioso bronzetto di pugilatore, una miniatura di nuraghe in pietra, un candelabro cerimoniale, spade votive e un vaso rituale.

Nuragica, che sarà aperta al pubblico sino al prossimo 19 novembre, ospiterà presto anche reperti provenienti dai musei di Teti, Irgoli, Dorgali, Torralba, Ittireddu e Perfugas.



In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative