La Nuova Sardegna

A Thiesi si celebrano i 40 anni di Radio Mejlogu

Tonino Sotgiu e Bastiano Lai, due dei fondatori di Radio Tele Mejlogu
Tonino Sotgiu e Bastiano Lai, due dei fondatori di Radio Tele Mejlogu

Nata nel settembre del 1977 verrà ricordata oggi 7 settembre con una serata alla Sala Sassu

07 settembre 2017
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THIESI. «Amo la radio perché arriva dalla gente, entra nelle case e ci parla direttamente. E se una radio è libera, ma libera veramente, mi piace ancor di più perché libera la mente». Eugenio Finardi era stato il primo a registrare un fenomeno che stava cambiando la società italiana, la canzone “La Radio” è del 1976 e racconta la rivoluzione delle radio libere. Radio Tele Mejlogu nasce nel settembre del 1977 e a 40 anni di distanza i protagonisti di quella splendida avventura hanno deciso di ricordare l’anniversario con una serata tra nostalgia e sorrisi in programma stasera a Thiesi (Sala Sassu, ore 19), una serata inserita nei festeggiamenti della Madonna di Seunis la festa più importante del paese.

Fotografie, qualche filmato, testimonianze e aneddoti, racconti e curiosità di un’esperienza che in qualche maniera aveva coinvolto tutto il paese. Tra soci fondatori, finanziatori, giovani impegnati nei programmi di informazione, di musica e di limba, c’erano alcune centinaia di persone che hanno avuto a che fare con la radio. Dal periodo pionieristico all’evoluzione più commerciale, dai primi radiogiornali alle dirette sportive, dai programmi in sardo alle prime pubblicità, Radio tele Mejlogu ha avuto un, forse involontario ruolo, nell’evoluzione della società thiesina.

Ora sembra una storia scontata, ma provate a immaginare che cosa era successo in casa di tzia Cicita o in quella di tziu Barore quando accendendo la radio sentivano la voce del vicino di casa o i duetti di Cubeddu e Cabitza, la musica sarda e le partite della squadra locale. Prima c’era solo “su Gazzettinu” adesso tutte quelle certezze erano messe in discussione.

Insomma una vera e propria rivoluzione cominciata il 4 settembre di 40 anni fa quando dal ripetitore installato sul monte di Cheremule cominciò a irradiarsi il messaggio radio che raggiunse tutti i paesi del Mejlogu e molti del Logudoro. Quell’esperienza è durata alcuni anni, ma ha davvero contribuito a liberare alcune menti. Ecco perché si merita totalmente una giornata di festa e di memoria.


 

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