La Nuova Sardegna

Da Marras arte e solidarietà Un’asta benefica con Geppi

di Paolo Curreli
Da Marras arte e solidarietà Un’asta benefica con Geppi

Mostra nel negozio di Alghero. Artisti coinvolti per sostenere l’Onlus Primavera La Cucciari sarà il battitore: appuntamento domani al Chiostro di San Francesco

07 settembre 2017
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SASSARI. La factory creativa e turbinosa di Antonio Marras si muove per la solidarietà con “Primavera in estate per incanto dell’arte”, nel negozio in Piazza Civica da sempre crocevia e punto d’approdo di iniziative culturali. Questa volta la boutique ha il delicato compito di ospitare l’esposizione delle opere d’arte raccolte a sostegno dell’Associazione Primavera Onlus in gravi difficoltà economiche. Iniziativa che si concluderà l’8 settembre nel chiostro del Convento di San Francesco in via Carlo Alberto ad Alghero, con ingresso dalle 19, con una serata “spettacolare” nella quale le opere di numerosi artisti verranno messe all’asta. «Geppi Cucciari, amica sensibile e geniale – dice Antonio Marras – avrà la doppia veste di padrona di casa e di banditore d’asta».

FILOSOFIA DELLA SOLIDARIETÀ. Parteciperanno alla serata gli autori delle opere, artisti e ospiti speciali. Iniziativa che per lo stilista e artista algherese ha un significato profondo. «Ho aderito con enorme entusiasmo alla richiesta di aiuto di Giovanni Oliva della onlus Primavera – spiega Marras–. Magari lui si aspettava da me una sfilata ma ho preferito rivolgermi all’ “Arte”, strumento necessario e indispensabile. Il fine è estremamente importante per Alghero e, simbolicamente, per tutta la nostra società: sostenere le associazioni che stanno a fianco delle persone sofferenti e non solo. Contribuire anche soltanto dicendo: “si, io ci sono!” mi sembra un atto di civiltà e un dovere. Mi muove un profondo sentimento di Compassione, non nella connotazione negativa che ha oggi questa parola usurata dal tempo. Per me Compassione vuol dire patire, sopportare insieme. E’ il sentimento di partecipazione sincera al dolore dell’altro che, in parte, può consolare la crudeltà della vita. È l’ empatia che mi ha spinto sempre verso chi è più sfortunato di me. Mi sento vicino a loro e mi sento più forte, in armonia con me stesso e con il mondo».

GLI ARTISTI COINVOLTI. Nella selezione delle opere sono state coinvolte personalità di primo piano. «Ho pensato che gli artisti, grazie a una sensibilità speciale, potessero essere i referenti ideali – conferma Antonio Marras –. Francesca Alfano Miglietti, curatrice e studiosa d’arte contemporanea mi ha aiutato a coinvolgere Lucia Pescador, Franko B, Annalisa Riva e Cesare Fullone. Giovanni Oliva si è occupato di chiamare all’appello tutti gli artisti sardi conosciuti per una predisposizione particolare per il “sociale”. Già l’entusiasmo e la partecipazione totale è un grande successo a dimostrazione di quanto le persone siano felici di far parte di una famiglia che lavora per una famiglia ancora più grande».

UN OGGETTO SIMBOLO. Questo grandezza della solidarietà Antonio Marras, da artista che sa far parlare i segni e i colori, l’affida a un piccolo oggetto, di per sé insignificante, ma da sempre la sua cifra stilistica. «E’ una semplice fettuccia di color rosso carminio – spiega Marras –, che riporta ai lacci che legavano valigie e pacchi in cui chi partiva portava con sé le sue cose e i suoi ricordi. Lacci che legavano medagliette, immagini sacre che avrebbero protetto l’emigrante nel suo doloroso andare. Il ligazzo rubio è, per me, un vero e proprio oggetto-simbolo, carico di significati, di suggestioni, di fascino; il mio filo d’Arianna, che guida attraverso il labirinto del mondo e indica la strada; un filo che unisce saldamente, annoda affetti, sentimenti, emozioni, resiste al tempo e all’usura, tiene radicato ciò che parte a ciò che resta. Lo regalo ad amici e collaboratori più stretti e così meglio si materializza il legame che ci unisce e ci rende “uno”, il segno distintivo di un profondo rapporto semplice e, nello stesso tempo, complesso, fatto di amicizia, simpatia, empatia, conoscenza, alleanza, confidenza, complicità, verità. Ecco, questo filo, espressione di amore, vorrei tenderlo all’altro, alle persone che vivono per occuparsi di tutti noi e del nostro futuro. L’arte risponde a questa domanda d’aiuto e la gente? – conclude lo stilista –. Confidiamo sulla sensibilità di tutti». La serata di venerdì al chiostro di San Francesco di Alghero avrà nell’affabulazione ironica e travolgente di Geppi Cucciari uno dei suoi punti forza e l’attrice sottolinea in poche e sagge parole lo spirito del suo impegno: « Aiutare il “prossimo” non vuol dire a quello dopo, ma dare una mano a quello più vicino».

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