La Nuova Sardegna

“Life After Oil”, il cinema che può salvare il pianeta

di Fabio Canessa
“Life After Oil”, il cinema che può salvare il pianeta

Dal 22 al 24 settembre il concorso ideato dal regista Massimiliano Mazzotta Documentari, corti di fiction e d’animazione su temi ambientali e diritti umani

16 settembre 2017
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SASSARI. Drammatica, poetica, coraggiosa. La rappresentazione della realtà attraverso il cinema può assumere diverse forme e aiutare a capire meglio il presente, portare alla luce problemi tenuti nascosti da interessi economici, stimolare le coscienze a pensare un futuro diverso. Su questa linea si muove “Life After Oil” che - dopo le prime due edizioni a Martis e quella dell’anno scorso a Stintino - dal 22 al 24 settembre vivrà a Santa Teresa la sua quarta edizione.

La vocazione della manifestazione, diretta come sempre dal regista Massimiliano Mazzotta, la riassume già il titolo: “la vita dopo il petrolio”. Da immaginare e pianificare partendo proprio dal cinema e dalla sua capacità comunicativa nell’informare e sensibilizzare su temi fondamentali quali sostenibilità ambientale, ecologia e diritti umani. Temi che emergono nelle opere selezionate. Quest’anno ben settanta su oltre cinquecento arrivate agli organizzatori da un po’ tutto il mondo. «Molte dall’India per esempio - sottolinea Mazzotta - anche se il record, con ben 43 lavori, è dell’Iran». Paese sul quale ci sarà un focus con la presentazione del libro di Fabrizio Cassinelli “L’Iran svelato”. Il giornalista dell’Ansa è anche uno dei giurati della sezione cortometraggi. Gli altri film in concorso sono stati divisi nelle categorie: animazioni, documentari e diritti umani. E sarà proprio quest’ultima a inaugurare il festival, la mattina del 22 settembre al cine-teatro Nelson Mandela, con la proiezione di “A Place” dello spagnolo Ivàn Fernàndez de Córdoba. Tra le altre opere in concorso nella stessa sezione il docufilm indiano “Beauty of Life” di Ashish Kumar che racconta le vite e i problemi di reinserimento nella società di quattro sopravvissuti ad attacchi con l’acido e “Unidentified” del curdo Vedat Oyan che si concentra su una lunga serie di omicidi non identificati avvenuti in Turchia negli anni Novanta.

Nel ricchissimo programma, formato soprattutto da corti di minutaggio variabile, trovano spazio anche alcuni documentari lunghi inseriti in una specifica sezioni: importanti lavori come “Safari Tourism: Paying to Kill” di Olivia Mokiejewski che svela il grande affare legato alla caccia grossa di leoni, rinoceronti ed elefanti, “Freightened - The Real Price of Shipping” di Denis Delestrac sul trasporto di merci con navi portacontainer, “Atlantic”di Risteard Ó Domhnaill in cui si indaga sul settore della pesca in tre distinte aree bagnate dall’Atlantico settentrionale (Irlanda, Norvegia, Terranova) e sull’impatto che su questo settore vi è stato, sia a causa delle normative introdotte dall'Unione Europea, sia per le attività legate all’estrazione di petrolio. Fra film della sezione cortometraggi da segnalare “R-Esistenze”, documentario di Alessandro Mirai e Fabian Volti che racconta i danni subiti dal territorio di Porto Torres con gli insediamenti dell’industria chimica, mentre nella sezioneanimazioni “El mostro. La coraggiosa storia di Gabriele Bortolozzo” di Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, dove il mostro è il petrolchimico di Porto Marghera. Insieme ai film in concorso, 49, trovano spazio nel programma anche 21 lavori che saranno presentati fuori concorso. Di questi, 7 costituiscono la sezione Heroes 20.20.20, progetto della Fondazione Sardegna Film Commission dedicato alla promozione del risparmio energetico, per la valorizzazione delle produzioni green e quindi del concetto di sostenibilità a 360°, sia ambientale che sociale ed economica. Temi per esempio affrontati con delicatezza da Peter Marcias nell’animazione “Il mio cane si chiama vento”.

Sempre d’animazione è il lungometraggio “La mia vita da zucchina” di Claude Barras che verrà presentato a Santa Teresa grazie a una collaborazione con l'Ufficio comunicazione per l'Italia del Parlamento Europeo e il Premio Lux. Tra gli ospiti del festival ci saranno diversi registi dei film in programma. E poi, tra gli altri, l’attrice francese Marianne Borgo. Programma completo sul sito lifeafteroil.org



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