La Nuova Sardegna

Vicino a Dorgali il villaggio nuragico scoperto negli anni Trenta

Salvatore Tola
Vicino a Dorgali il villaggio nuragico scoperto negli anni Trenta

DORGALI. Il patrimonio archeologico del territorio di Dorgali è noto da tempo: del diploma rilasciato al soldato romano Tunila si parlava già nella prima metà dell’Ottocento. Al confronto la...

17 settembre 2017
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DORGALI. Il patrimonio archeologico del territorio di Dorgali è noto da tempo: del diploma rilasciato al soldato romano Tunila si parlava già nella prima metà dell’Ottocento. Al confronto la scoperta del villaggio nuragico di Serra Orrios è relativamente recente: era sconosciuto al Taramelli, che fu sovrintendente alle Opere d’arte e alle Antichità della Sardegna fino al 1933. Iniziò il suo successore, il triestino Doro Levi, a metterlo in luce con campagne di scavo condotte tra il 1936 e il 1938, ma non poté proseguire perché l’emanazione delle leggi razziali lo costrinse a rifugiarsi negli Stati Uniti. Egli, utilizzando la forze delle braccia degli operai e carri a buoi, ripulì l’area dalla grande quantità di detriti che la ricopriva, e mise in luce una settantina di costruzioni, la maggior parte capanne adibite ad abitazione. In seguito il complesso ha attirato l’attenzione degli studiosi, sono state condotte altre campagne di scavo in un’area via via più vasta, tanto che oggi sono visibili i resti di un centinaio di edifici.

Il complesso è facilmente raggiungibile, si trova lungo la strada che collega il paese con la statale 129 Nuoro-Orosei e con la superstrada 131 dcn: a 10 chilometri da Dorgali si apre una deviazione a destra ben indicata e dopo 500 metri si arriva a destinazione. A prima vista le costruzioni possono apparire povere di interesse, perché si presentano rustiche e prive di differenze significative. Bisogna visitarle con pazienze e leggerne i dettagli per coglierne la funzione e farsi un’idea della vita che vi si conduceva.

Tra quelle che si distaccano dalla tipologia comune c’è quella che gli archeologi individuano col numero 49: il muro che la delimita è costruito con massi di dimensioni ragguardevoli, l’ingresso è preceduto da un vestibolo e all’interno un sedile corre lungo la parete. Tutto lascia supporre che l’edificio – che come gli altri era completato da una copertura di tronchi, rami e strame – fosse adibito alle riunioni. Come quelli analoghi, fa notare Alberto Moravetti, che si trovano nei pressi dei nuraghi Palmavera di Alghero e Su Nuraxi di Barumini.

Interesse ancora maggiore rivestono i due tempietti che si trovano, circondati da un muro di protezione, ai margini del villaggio. Mentre i reperti che sono stati rinvenuti nel corso degli scavi sono custoditi nel Museo archeologico allestito nelle Scuole elementari di Dorgali.

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