La Nuova Sardegna

San Sperate fucina d’artisti, il sogno di Sciola è una realtà

di Sabrina Zedda
San Sperate fucina d’artisti, il sogno di Sciola è una realtà

Per tre giorni il “paese museo” ospiterà più di cento creativi giunti da tutta Italia Si parte il 29 settembre. Gli organizzatori: «Un antidoto alla piattezza mentale»

22 settembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Chissà come sarebbe stato felice Pinuccio Sciola di vedere il suo paese natio trasformato in una fucina di artisti, riuniti per celebrare l’arte come antidoto alla piattezza mentale? Proprio questo era uno dei suoi sogni nel cassetto. Della festa, l’artista di San Sperate aveva persino pensato il nome: “Sant’Arte”. Quell’eredità, rimasta come un sogno, adesso diventa qualcosa di concreto, grazie alla tenacia dei figli di Pinuccio che, tramite la Fondazione a lui dedicata, organizzano la grande festa in programma dal 29 settembre al primo ottobre. Tre giorni in cui più di cento artisti in arrivo da tutta l’isola, ma anche da oltremare, si confronteranno tra loro e con il pubblico, in un grande evento popolare, perché fatto appunto dalle persone. Strade, case e piazze del «paese museo» saranno il cuore pulsante della manifestazione, che accoglierà performance, dibattiti, proiezioni, sino a concerti e laboratori. Un grande sforzo corale realizzato anche grazie all’intervento di soggetti come la Fondazione di Sardegna, il Comune di San Sperate o l’Università di Cagliari. «L’iniziativa è una delle tante con cui vogliamo portare avanti l’opera di un artista che ha dedicato la sua vita all’arte e alla natura – spiega Tomaso Sciola, presidente della Fondazione a suo padre intitolata –. Nato in una famiglia di contadini, nostro padre ha girato il mondo a piedi scalzi ed è poi tornato per raccontare a tutti quello che aveva visto. Senza distinzione tra chi l’arte la capiva e chi no».

Chi a San Sperate almeno ci bazzica si sarà accorto che in il festival è un po’ come se già fosse cominciato. Ma si entrerà nel vivo venerdì 29 settembre quando alle 17, nello Spazio Antas, si terrà il convegno “L’arte come motore di sviluppo sociale. Il caso di San Sperate Paese Museo”, evento organizzato sotto il coordinamento scientifico dell’Università di Cagliari, che vedrà a confronto personalità come l’economista Paolo Savona e i docenti Rossana Martorelli, Maria Luisa Frongia e Pamela Ladogana. La sera stessa, avverte Maria Sciola, si camminerà per strada bagnandosi i piedi nella vernice, in una grande rievocazione della performance pensata da suo padre tanti anni fa.

Nel fitto programma sono da sottolineare anche tre tavole rotonde, ciascuna delle quali associata a una frase di Pinuccio. Così se la mattina di sabato 30 settembre, nel Museo del Crudo, l’incontro “Arte come comunicazione emotiva del tempo” si rifà alle parole dell’artista “Interpreto la materia per farla diventare arte”, nel pomeriggio l’appuntamento “Il valore del tempo” ricalcherà le parole “Io spero che un giorno le mie opere ritornino a essere parte della natura”. Mentre domenica primo ottobre alle 11 si parlerà di “Il tempo nell’arte: il futuro delle eredità artistiche”. Richiami continui alla filosofia di vita dell’uomo capace di far suonare le pietre, ma anche alla terra da dove, diceva Sciola, tutto incomincia. In questo senso assumono pregnante significato anche gli eventi organizzati nel Giardino megalitico, dove negli anni Settanta, Pinuccio Sciola insieme ad altri artisti realizzò dolmen e menhir, e dove ancora oggi è possibile visitare, nel Giardino sonoro, molte delle sue incredibili opere. Il programma completo è consultabile sul sito: santarte.it.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative