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“Life after oil film festival”: l’elenco delle opere premiate

“Life after oil film festival”: l’elenco delle opere premiate

SANTA TERESA DI GALLURA. Domenica scorsa a Santa Teresa Gallura si è conclusa la quarta edizione del “Life after oil international film festival”. Ecco l’elenco con tutte le opere premiate, gli...

26 settembre 2017
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SANTA TERESA DI GALLURA. Domenica scorsa a Santa Teresa Gallura si è conclusa la quarta edizione del “Life after oil international film festival”. Ecco l’elenco con tutte le opere premiate, gli autori e le motivazioni. Miglior documentario è stato premiato “Dead donkeys fear no hyenas” (Gli asini morti non temono le iene), di Joakim Demmer, sulla svendita dei terreni agricoli in Etiopia, per «uno sguardo profondo e poetico su un problema devastante». La Menzione speciale documentari è andata invece a “Safari tourism: paying to kill”, di Olivia Mokiejewski, perché secondo la giuria è «un dettagliato dietro le quinte sull’industria dei safari». Poi il Miglior film sui diritti umani, “Unidentified”, di Vedat Oya: «Un escamotage narrativo geniale e un ritmo straordinario ci inchiodano di fronte alla più scomoda delle verità: come l’uomo possa rivelarsi, allo stesso tempo, il più creativo e il più distruttivo degli esseri viventi. E di come la sua creatività possa trasformarsi da strumento di vita in strumento di morte”. Menzione speciale diritti umani a “Beauty of life”, di Ashish Kumar: «La notevole portata documentaristica, unita allo svelamento graduale di paradossi caratterizzanti certa arretratezza culturale indiana, rende quest’opera sulle aggressioni da acido un monito ineguagliabile».

Miglior cortometraggio è stato votato “Ngelimbang (The tin boy)”, di Rian Apriansyah, «per ricordare che il Terziario ipertecnologico si basa sullo sfruttamento di materie prime, di qualcuno che “da qualche parte, dobbiamo pur depredare”». La Menzione speciale cortometraggi è andata a “Swimming in the desert”, di Alvaro Ron, «per la sua capacità espressiva e narrativa,un film che riesce ad affrontare un tema universale, attuale e di complessa risoluzione, attraverso il necessario dialogo tra generazioni», e a “The small fuel that can”, di Josue Oropeza, «perché di rado un’opera cinematografica concilia il rigore scientifico con un ritmo incalzante ed avvincente dimostrando come l'ecologia possa essere compatibile con il progresso: questa scomodissima verità è, invero, rivoluzionaria».

Miglior animazione a “Below 0°” di Itai Hagage & Jonathan Gomez. Menzione speciale animazioni a “Lutra” di Davide Merello e a “El mostro” di Lucio Schiavon e Salvatore Restivo. Menzione speciale “Emergency Sassari” ad “A place” di Iván Fernández de Córdoba, «per la capacità di raccontare il dramma universale della migrazione odierna». Menzione speciale “Italia Nostra” a “R-Esistenze” di Alessandro Mirai e Fabian Volti. Menzione speciale “World Panorama” a “The Survivor” di Ahmad Mokari, perché «in un modo semplice e diretto porta alla comprensione delle conseguenze di una crescita non sostenibile, grazie al sapiente utilizzo di simboli e immagini di forte impatto».

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