La Nuova Sardegna

«Lo sguardo dei bambini smaschera i nostri errori»

di Roberta Sanna
«Lo sguardo dei bambini smaschera i nostri errori»

Lo scrittore racconta il festival “Tuttestorie”. E parte dai versi di una centenaria di Osilo

07 ottobre 2017
5 MINUTI DI LETTURA





«Ogni cosa è legata ad un’altra cosa». È il verso, la massima che si sentirà ripetere dalla voce di zia Paolina, una centenaria di Osilo, nel prologo e nell’epilogo dell’evento che domani dalle 20 nella piazza dell’Exmà, a Cagliari, chiuderà la dodicesima edizione del festival di letteratura per ragazzi “Tuttestorie”. Si intitola “Téssimi un manto di libri e di giorni”. Lo racconta Bruno Tognolini, autore dei testi insieme a Giusy Quarenghi e con il supporto di Nicoletta Gramantieri e Andrea Serra, di questo «rito di tessitura bambina» (regia di Katia Castagna, musiche di Arrogalla e luci Giampi Guttuso) che vedrà la partecipazione di Lia Careddu, narratrice, e delle tessitrici di “Teladoiolatela” Barbara Cardia e Roberta Milia. «Facciamo affidamento sul fatto che questo evento finale che per noi è simbolico, sacro e rituale sia anche comunicativo e bello per tutti», sottolinea Tognolini.

UNA GRANDE TELA

E spiega: «In tutti questi anni abbiamo fatto attenzione a un pubblico fatto di bambini che vogliono anche divertirsi e i nostri eventi finali sono sempre intessuti di canto e comico. Quest’anno abbiamo dato più spazio all’aspetto rituale». In scena avverrà la vera e propria tessitura di una grande tela, fatta di lunghe strisce. Si intrecceranno come ordito e trama. A certe strisce corrisponde infatti una storia, altre rappresentano i fili dei giorni. «Da una parte c’è il legame con i libri, sia fiabe che libri contemporanei, una selezione di rapidi estratti proposti dalla narratrice – dice l’autore – dall’altra i fili dei giorni, tratti dall’immenso materiale raccolto in dieci anni dall’Ufficio Poetico Tuttestorie. Un archivio ricchissimo di frasi, testimonianze e racconti scritti dai bambini sulla propria stessa vita, selezionate da Andrea Serra, il nuovo direttore dell’Ufficio. Ad esempio c’è il filo del domandare, le domande nei giorni, alcune non hanno risposta, ma non per questo meno vere. «Quanti respiri ci vogliono per fare una vita? Quanti pensieri ci sono in una testa?» Questi i fili di domande che, insieme ad altri, si intrecceranno con le strisce dei libri. Cercheremo insomma di visualizzare il senso del tema. Diremo così: “Quest’anno abbiamo parlato di Legàmi, e voi bambini state tessendo ora la tela dei legàmi che vestirà il domani del mondo, e infine la nostra tela è finita».

IL CANTO DEI LEGÀMI

Tutti saranno poi invitati a unirsi al “Canto dei Legàmi”, tema di questa edizione che ha preso il titolo, scelto da Manuela Fiori – una delle “Tuttestorie” insieme a Claudia Urgu e Cristina Fiori – “Dipende da come mi abbracci”, dall’ultimo verso di una filastrocca scritta da Tognolini per una commissione parlamentare per l’infanzia. «È il quinto anno che creiamo il canto finale con Antonello Murgia, aggiunge Tognolini. Non lo abbiamo chiamato inno perché quest’anno il tema è particolare. Non è una marcetta trainante, ma un canto giocato su una melodia stupenda, che nel ritornello invita all’abbraccio. Sperimentiamo qualcosa di diverso, in cui ci auguriamo che l’alchimia magica tra note e sillabe possa funzionare in modo entusiasmante».

BABBO PARKING

Prima dell’evento finale ci sarà occasione di incontrare il poeta e scrittore in due appuntamenti tra oggi e domani. Uno specifico per i bambini e l’altro per gli adulti del Babbo Parking. Il primo è “Rime Migranti - Baratto di filastrocche e rime di gioco con bambini di tutte le lingue”, in programma stasera alle 18.30 sotto la Tenda Suegiù. «Sarà un gioco-esperimento – racconta Tognolini. Chiederò le rime dei bambini migranti, e se ci saranno anche i genitori il raccolto sarà più ricco ancora. In baratto, o come dono a me, che sono un Passatore, un contrabbandiere, un'ape: prendo e porto da fiore e fiore. Le filastrocche della Puglia le faccio sentire ai bambini della Lombardia, quelle dei bambini italiani ai bambini migranti: e viceversa. Se viene fuori una bella conta africana non troppo difficile, possiamo provare a ripeterla insieme. I bambini sono veloci nell'imparare. E se quei bambini italiani in un cortile di scuola intoneranno la conta africanA, nulla sarà risolto, lo so, sarà un granello di sabbia nel deserto. Ma qualche granello bisogna pur provare a gettarlo, nel meccanismo ben oliato d'egoismo e miseria che intorno a noi stiamo vedendo scattare inarrestabile in quasi ogni area di pensiero».

Bruno Tognolini sarà impegnato anche domani mattina, nell’incontro delle 12, “Legàmi e Slegàmi. Storie che tengono e lasciano andare”, che lui anticipa così: «Ho chiesto a Giusy Quarenghi (autrice con la quale sognavo da tempo di fare qualcosa insieme) e a Nicoletta Gramantieri (bibliotecaria ed esperta di letteratura per l’infanzia) di fare con me questo incontro».

STORIE E LETTORI

«Incontro in cui chiedo – spiega Tognolini – di approfondire e raccontare il tema al pubblico, per tirare le fila, appunto, sui Legàmi e fare il nodo finale che chiude la tessitura, la tela, l’arazzo. E come nella fiaba si spiega, alla fine gli autori non si accontentavano del simbolo, ma lo svelavano esplicitamente, ed Esopo e Fedro lo facevano con grazia – questo è anche l’atteggiamento che ho nel festival. Perciò racconteremo di storie che hanno slegato o legato, contribuito a generare legàmi e slegàmi. Con questo intendo quell’aiuto che viene dai libri e dalle storie nel compito umano di fare comunità, oppure per capire quando i legàmi vanno slegati. Ognuno di noi darà testimonianza delle proprie esperienze. Un esempio di forte legame tra storia e lettori sono i cosplayers, cioè quelli che in nome di una storia in cui si identificano, addirittura si vestono, con accuratezza, da quei personaggi e creano club, compagnie e occasioni in cui andare insieme e vivere le storie. In più approfitteremo dell’incontro per introdurre il senso dell’evento finale».

NEL LABIRINTO

Sarà quindi una sorta di guida preventiva, promette l’autore. «Siamo partiti dall’idea di rendere visibili i legàmi, in particolare con i libri. Ne ho individuato quattro tipi: i legàmi che legano i libri ai libri, perché si raccontano e richiamano l’un l’altro, quelli che legano ai libri ai loro lettori, poi quelli fra i lettori, come i gruppi di lettura, gli scambi, i cosplayers, e infine i legàmi fra un festival di libri e la città che ha intorno, e che si diramano in tutti i lettori attraverso la libreria Tuttestorie e le altre». E continueranno a intrecciarsi anche dopo la fine del festival.



In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative