La Nuova Sardegna

Il corto di Piredda premiato anche a Barcellona

di Mauro Tedde
Il corto di Piredda premiato anche a Barcellona

Dopo il David di Donatello l’opera “A casa mia” continua a ricevere riconoscimenti importanti

08 ottobre 2017
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NULVI. Il cortometraggio “A casa mia”, del giovane regista sardo Mario Piredda, ha vinto nei giorni scorsi il “Barcelona international short film and video festival” come miglior cortometraggio del 2017. E come se non bastasse, a Giusi Merli, protagonista del film, è andato anche il premio come migliore interprete. Un altro importante successo quindi per la pellicola diretta di Mario Piredda, originario di Badesi ma trapiantato da anni a Bologna, che questa estate aveva vinto anche il David di Donatello per il miglior cortometraggio dell’anno. Il coprotagonista del film, che è stato girato in diverse località del nord Sardegna, è Giulio Pau, un pensionato nulvese di 73 anni nel ruolo dell’anziano pescatore Peppino, che condivide con la protagonista del racconto, Lucia (Giusi Merli, nel cast anche del film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino), la solitudine di un grigio inverno sulla costa nord dell’isola, dove entrambi vivono lontani dalle loro famiglie emigrate per lavoro in Continente.

Un’opera di rara delicatezza, quella di Mario Piredda, in onore alla propria terra. Un film interamente girato in Sardegna e in lingua sarda, che racconta lo spopolamento e la perdita di autenticità del territorio e delle sue tradizioni, la solitudine degli anziani e il disagio delle nuove generazioni. Temi che nel film si traspongono in un paesaggio invernale struggente, molto distante dalle immagini e dai contenuti patinati dei tabloid estivi e dei dépliant turistici. In Giulio Pau il regista ha cercato e trovato un volto che incarnasse la ruvidezza e la profondità dell’isola ma anche dei temi trattati.

Nel film anche due giovanissimi attori, entrambi nipoti di Pau: Edoardo Atzori, 6 anni, e Mario Salaris, 8 anni. Zio Giulio, come lo chiamano tutti a Nulvi, è conosciuto da tutti per la sua grande passione per la poesia estemporanea ma anche per i racconti e gli aneddoti che dispensa quando è in compagnia dei suoi numerosi amici. Ed è proprio questa sua simpatica attitudine che curiosamente gli ha procurato, questa estate, qualche difficoltà nel far credere ad amici e conoscenti di aver preso parte come attore coprotagonista a un film. Un film che poi è stato candidato al David di Donatello. Poi è arrivato, meritatissimo, il premio e la consacrazione di Mario Piredda nel panorama cinematografico italiano e anche internazionale. Grazie, perché no, anche a zio Giulio.



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