La Nuova Sardegna

“Dalla quercia alla palma” al Festival di Roma

“Dalla quercia alla palma” al Festival di Roma

Nel documentario di Naitza la storia di “Padre padrone” quarant’anni anni dopo il film dei Taviani

11 ottobre 2017
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ROMA. Sarà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma – dove debutterà anche il nuovo film di Paolo e Vittorio Taviani – il documentario “Dalla quercia alla palma”, emozionante backstage di “Padre padrone”, il film che rilanciava la parabola letteraria e umana di Gavino Ledda, autore del libro-fenomeno al quale i Taviani si erano liberamente ispirati. L’appuntamento è alla Casa del Cinema di Roma dove, nella sezione Riflessi del Cinefest, sarà proiettato il film di Sergio Naitza, prodotto da Karel Film and Video production di Cagliari, con la collaborazione della sede regionale Rai per la Sardegna e della Società Umanitaria – Cineteca sarda e il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission.

L’annuncio è stato dato ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione della XII edizione della Festa del Cinema di Roma. Realizzato con la partecipazione di Paolo e Vittorio Taviani, Omero Antonutti, Saverio Marconi, Gavino Ledda, Nanni Moretti, e con le comparse che parteciparono al film, il documentario riporta i protagonisti nei luoghi del set, nella Sardegna forte e aspra della campagna di Cargeghe: Omero Antonutti (era il padre padrone) e Saverio Marconi (era il Gavino Ledda adulto) ritrovano luoghi, ambienti e le numerose comparse sarde attraverso storie, aneddoti e curiosità; ai registi Paolo e Vittorio Taviani, il compito di aprire il baule dei loro ricordi.

Filo conduttore delle tante voci – fra le altre quella di Nanni Moretti che, giovanissimo, ricoprì in quel film un piccolo ruolo – sarà lo scrittore Gavino Ledda. Il documentario “Dalla quercia alla palma. I 40 anni di Padre padrone”, con immagini di Luca Melis e il montaggio di Davide Melis, vuole ricostruire non solo il set, mostrando come sono cambiati, trasformati o rimasti uguali i luoghi delle riprese ma anche indagare, quarant’anni dopo, sulla forza del film, il suo valore metaforico di emancipazione da una condizione di solitudine e analfabetismo, sulla polemica che nacque in Sardegna. “Padre padrone” di Paolo e Vittorio Taviani vinse quarant’anni fa la Palma d’oro al festival di Cannes (e il premio Fipresci della critica internazionale). Un verdetto a sorpresa, voluto con intelligente lungimiranza dal presidente della giuria Roberto Rossellini.

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