La Nuova Sardegna

Vermentini e vigne Un inno alla bellezza

di Pasquale Porcu
Vermentini e vigne Un inno alla bellezza

L’azienda gallurese punta sui giovani e sul rispetto dell’ambiente

14 ottobre 2017
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Quando il vigneto e il vino sono un inno alla bellezza e al rispetto della natura. Stiamo parlando di Masone Mannu, una tenuta da 60 ettari sulla Monti-Olbia, gran parte dei quali a vigneto e gli altri a sughereta. Un vigneto ben pettinato e verde, anche in questo autunno, grazie alla presenza di 2 laghi e 3 fiumi che l'attraversano. Guardi in alto vedi volare qualche aquilotto, la natura è davvero incontaminata.

L'azienda esiste da molti anni ma è soprattutto con la nuova gestione che tutto ha ripreso a marciare alla velocità giusta. Da qualche tempo la proprietà è nelle mani di un fondo di investimento che fa riferimento a un riservatissimo finanziere dell'Azerbaijan che si è innamorato della Sardegna e che ama trascorre le vacanze in Costa Smeralda. Ma la gestione è tutta italiana e giovanissima: dall'amministratore delegato alla direzione, dall'enologo all'agronomo al marketing. E quale sia la filosofia aziendale lo capisci subito, varcati i confini dei vigneti: appezzamenti divisi e ben lavorati ti suggeriscono che qui si vogliono trovare soluzioni nuove che spesso contraddicono una tradizione radicata. Per esempio sui vini rossi: chi ha detto che in Gallura non vengono bene? Certo si tratta di vini diversi da quelli che siamo abituati a bere. Ma sono vini di grande fascino ed eleganza. Prendete il Zurrìa, un Carignano che profuma di lampone e di more che può accompagnare non solo carni rosse ma anche zuppe di pesce. O il Cannonau Zojosu che non ha la berritta dei tradizionali, maschi vini dell'enologia classica isola. Questo è gentile e croccante e in bocca divampa di energia e frutti rossi. Notevole.

“Entu” è un uvaggio di Merlot, Cabernet Sauvignon e Carignano; un algoritmo di puro piacere: liquirizia, cuoio, marasca, vaniglia. Uno di quei grandi rossi che non possono non piacere. Un'altra gradita sorpresa è il rosato Zeluju, colore rosa cipolla (alla francese) che richiama al naso i petali di pesco e di rosa e in bocca conferma una eleganza che spesso nei rosè è una chimera.

Ma il fiore all'occhiello dell'azienda sono i Vermentini (come deve essere in Gallura).

Ogni bottiglia è un'opera d'arte, Il vermentino, declinato in diverse versioni, qui non è il classico vino ruffiano che ti deve piacere a tutti i costi. “A me_ dice Roberto Gariup (nella foto), friulano doc che ha scelto la Sardegna per amore _ piacciono i vini secchi che si esprimano per quello che ha rappresentato l'annata senza troppi fronzoli o abbellimenti artificiosi”.

Ed eccoli il Petrizza, il Roccaia e il Costarenas, 6-7 mila bottiglie all'anno, che ti stupisce per raffinatezza e longevità. Luminosi nel bicchiere anche quelli dell'annata 2005, seducenti e complessi al naso, anche nelle annate 2008, 2011, 2015 e 2016.

Vini strepitosi che accompagnano bene i salumi d'autore di Michelangelo Salis, le focacce dell'estroso Massimo Bosco o i piatti del talentuoso Carlo Masia, stella nascente della ristorazione sarda.



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