La Nuova Sardegna

Miseria, nobiltà e un mare di applausi

di Pasquale Porcu
Miseria, nobiltà e un mare di applausi

Doppio “sold out” a Palazzo Civico per la Compagnia Teatro Sassari che ha festeggiato i quarant’anni di attività

16 ottobre 2017
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SASSARI. Teatro Civico esaurito ieri e sabato, serata della prima di “Miseria e Nobiltà” di Eduardo Scarpetta, l'opera scelta dalla compagnia Teatro di Sassari per festeggiare i quaranta anni di attività della compagnia. Oltre al tutto pieno, però, bisogna anche segnalare come dall'inizio alla fine della commedia il pubblico non abbia fatto che ridere a crepapelle, sottolineando con applausi molte scene della rappresentazione. Si tratta della stessa opera che aveva debuttato con grande successo nel 1983 con la regia di Giampieo Cubeddu. Nell'allestimento che abbiamo visto l'altra sera, la regia è rimasta la stessa pur con un adattamento scenico curato da Alfredo Ruscitto.

La trama è assai nota e riporta alla commedia scritta da Eduardo Scarpetta, nel 1887, mille volte rappresentata a teatro e riproposta nella godibilissima versione cinematografica nel 1954 dal regista Mario Mattoli con Totò, Sofia Loren, Carlo Campanini e Carlo Croccolo. La trasposizione in sassarese, occorre dirlo, nulla toglie alla irresistibile trama della commedia. Anzi, se possibile, l'arricchisce grazie a un azzeccato adattamento linguistico e alla straordinaria bravura degli interpreti. Protagonista dell'opera è Felice Sciosciamocca, fortunata maschera uscita dalla fantasia di Scarpetta, un personaggio sempre in bolletta che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. Felice divide la casa di cui non riesce a pagare l'affitto, con la compagna Luisella La Trappera, il figlio Peppiniello, l'amico poverissimo, Pasquale, Concetta, moglie di Pasquale, e la loro figlia Pupella, bella quanto affamata. Le vicende di Felice e compagni presto si intrecciano con quella del giovane nobile Eugenio, follemente innamorato della bella Gemma, cantante, figlia di Gaetano Semolone, un ex cuoco arricchito. Fratello di Gemma è, invece, Luigino un giovane bislacco che si atteggia a dandy per conquistare il cuore di Pupella. Eugenio vorrebbe sposare Gemma, ma suo padre, il marchese Ottavio Favetti, è contro il matrimonio del figlio. La motivazione ufficiale è che un nobile non può sposare una ragazza senza titolo. In verità il conte è innamorato di Gemma. Al contrario, l'ex cuoco gradirebbe molto le nozze di sua figlia con un nobile per innalzare il rango della famiglia Semolone.

Che fare? Eugenio si rivolge a Felice per trovare una soluzione. E quest'ultimo, attratto dalla prospettiva di poter mettere qualcosa sotto i denti si presta al gioco di Eugenio. Felice e Pasquale, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. A questo punto la situazione si complica creando una vorticosa ed esilarante giravolta di equivocie colpi di scena. Il vero Marchese Favetti che da tempo frequenta casa Semolone sotto le mentite spoglie di Don Bebè scoperto da figlio è costretto a dare il suo assenso alle nozze. Nel parapiglia generale ottiene via libera per il matrimonio anche Luigino con Pupella. E nel frattempo tra un colpo di scena e l'altro si sciolgono anche gli altri nodi che avevano ingarbugliato la situazione.

Bravissimi per non dire straordinari, tutti gli interpreti: Mario Lubino, Teresa Soro, Alessandra Spiga, Ignazio Chessa, Emanuele Floris, Alfredo Ruscitto, Clara Farina, Marta Pedoni, Pasquale Poddighe, Andrea Riccio, Michelangelo Ghisu, Claudio Dionisi, Paolo Colorito, Elisabetta Ibba e Gianni Sini. Scene di Vincenzo Ganadu; luci e fonica Marcello Cubeddu, scontecnica Scenosisit; costumi sartoria Estire-Moda e Design; Parrucco So Glam.

“Miseria e Nobiltà” verrà rappresentato sabato e domenica prossimi per inaugurare il cartellone della 27esima stagione del festival “Etnia e Teatralità” al teatro Parodi di Porto Torres.



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