La Nuova Sardegna

Le sindache della Sardegna contro lo spopolamento

Le sindache della Sardegna contro lo spopolamento

Una tavola rotonda a Fonni organizzata dalla Fondazione “Maria Carta”. Cultura, economia, innovazione e buona politica per arginare il deserto

18 ottobre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il progetto Freemmos, ideato e promosso dalla Fondazione “Maria Carta”, è un’iniziativa culturale pensata per sollevare l’attenzione sul tema dello spopolamento che interessa in particolr modo numerosi piccoli comuni delle aree interne della Sardegna, ma che coinvolge direttamente anche alcuni dei principali centri urbani regionali. La scomparsa di intere comunità è una grave perdita culturale, sociale ed economica. Perciò i responsabili della Fondazione hanno ideato questo progetto seguendo ciò che prevede il loro statuto, ossia la «valorizzazione e la diffusione della cultura sarda per la crescita del territorio e delle sue popolazioni».

Freemmos, neologismo studiato dal presidente della Fondazione, Leonardo Marras, racchiude il concetto di libertà (free) e di permanenza con la parola sarda “frimmo” fermo, «per condividere con i sardi, soprattutto i giovani – dice Marras –, una precisa volontà ossia quella di poter rivendicare il diritto di rimanere nella propria terra: “liberi di restare”, magari dopo aver fatto un percorso formativo e professionale, ma con la possibilità di ritornare per vivere attivamente le comunità locali, l’economia e la cultura sarda».

A Tuttoggi il progetto ha all’attivo tre eventi culturali e musicali, che hanno visto Monteleone Roccadoria, Baradili e Sassari al centro di altrettanti appuntamenti con protagonisti diversi: intellettuali sardi, giornalisti e opinion leader, sociologi ed economisti e soprattutto tantissimi musicisti, che hanno animato dibatti e concerti con un pubblico sempre maggiore via via che l’evento ha avuto la sua visibilità attraverso i media regionali.

La quarta e ultima edizione di Freemmos per il 2017 è fissata il 18 novembre a Fonni, con una versione al femminile dell’iniziativa, che vedrà protagoniste tutte le donne sindache della Sardegna, il rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, le docenti universitarie Antonietta Mazzette e Mariantonietta Mongiu, Maria Carme Freixa Bosch, sindaca di Vallfogona de Ripolles, piccolo comune della Catalogna (200 abitanti) e presidentessa dei piccoli comuni catalani. Previste alcune testimonianze di imprese di successo fondate guidate da donne sarde. «In questa occasione – spiega Leonardo Marras – si porrà ulteriormente l’attenzione sull’importanza del sistema imprenditoriale, che a fianco degli amministratori può agire per arginare il fenomeno dello spopolamento e individuare misure ed interventi di impatto economico e sociale per rianimare le comunità minori e frenare la tendenza demografica già in atto anche nei centri urbani». Sono numerosi i documenti e gli strumenti di programmazione territoriale che contengono analisi sul fenomeno, a partire dal Piano regionale di sviluppo 2007-2009 che rilevò come l’assetto territoriale della Sardegna si caratterizzi per una storica fragilità dell’armatura urbana e per la prevalenza del tessuto rurale. Questa condizione che, in passato, ha trovato punti di equilibrio, in tempi recenti si è profondamente modificata dando luogo a una migrazione interna epocale, durante la quale quasi un sardo su tre si è riversato dall’interno verso la costa e le agglomerazioni urbane. «Il risultato più evidente di questo processo – aggiunge Marras – è il fenomeno dello spopolamento delle zone interne e la contestuale congestione delle aree urbane e costiere . Tale analisi si ritrova anche in documenti successivi, come ad esempio il rapporto a cura della Regione “Comuni in estinzione - Gli scenari dello spopolamento in Sardegna” in cui vari esperti (demografi, statistici, sociologi ed economisti) oltre a delineare il progressivo aggravamento della tendenza negativa, con indicatori del cosiddetto “disagio demografico” che va via via interessando anche alcune delle aree urbane in ambito regionale, hanno valutato alcune azioni in ambito internazionale volte a affrontare il fenomeno attraverso politiche di sostegno economico o fiscale, per favorire la permanenza o l’attrazione di flussi demografici». (red.c. )

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative