La Nuova Sardegna

Addio a Rosario Villari Impegno e rigore scientifico

di Nicoletta Tamberlic
Addio a Rosario Villari Impegno e rigore scientifico

Storico, accademico dei Lincei e parlamentare si è spento ieri a 92 anni Intere generazioni di liceali si sono formate sopra i suoi manuali di storia

19 ottobre 2017
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ROMA. Storico e politico, docente di storia moderna ed ex parlamentare del Partito Comunista italiano, è morto all’età di 92 anni Rosario Villari, ieri sera nella sua casa di Cetona (Si), in Toscana, in seguito alle conseguenze di una polmonite. Lo conferma il fratello Lucio, anch’egli storico

Membro dell’Accademia dei Lincei, ha raggiunto la notorietà grazie ai suoi manuali sui quali hanno studiato migliaia e migliaia di studenti liceali. Rosario Villari era nato a Bagnara Calabra nel 1925. Tra gli argomenti sui quali si è concentrata la sua attività di storico, ci sono il Regno di Napoli nel Settecento, la questione meridionale, la storia dell’Europa contemporanea, il Mezzogiorno e i contadini, il Risorgimento italiano.

La sua attività politica ha mosso i primi passi nella terra di origine, la Calabria, dove ha preso parte all’organizzazione dei movimenti contadini per la riforma agraria. Villari ha iniziato gli studi universitari a Firenze e li ha conclusi a Messina. È stato allievo di Galvano Della Volpe. Giovanissimo, ha debuttato sulle pagine del “Politecnico” di Elio Vittorini, con una poesia e tre racconti.

Ma poi i suoi interessi si sono rivolti verso la politica e la storiografia. Negli anni Cinquanta come redattore di “Cronache meridionali”, rivista di area comunista, ha pubblicato i primi saggi sul mondo rurale poi confluiti nel volume “Mezzogiorno e contadini nell’età moderna”. Nello stesso periodo ha curato l’antologia “Il Sud nella storia d’Italia” (con un aggiornamento che risale al 1978)”. Tra gli altri titoli una “Storia dell’Europa contemporanea” e un manuale per le scuole superiori. Ha insegnato nelle università di Messina, Firenze, e La Sapienza di Roma. È stato visiting professor a Oxford e a Princeton. Il suo impegno politico è cominciato con la militanza antifascista e con la partecipazione all’organizzazione dei movimenti per la riforma agraria in Calabria. È stato membro del comitato centrale del Pci, nel quale ha sempre sostenuto una linea democratica e riformista di autonomia rispetto all’egemonia sovietica. È stato deputato dal 1976 al 1979. Ha, inoltre, partecipato intensamente al dibattito culturale con saggi e articoli e con interventi in trasmissioni radiofoniche e televisive.

Nel 1990 è stato eletto membro dell’Accademia nazionale dei Lincei. Dallo stesso anno, per i cinque anni, è stato presidente della giuria del Premio letterario Viareggio. Nel 1996 è stato nominato presidente della Giunta centrale per gli Studi Storici. Domani a Cetona si terrà una cerimonia in suo omaggio organizzata dal Comune.

«Villari – ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini – è stato uno storico e politico di valore, una personalità che ha saputo coniugare al meglio studio, passione e militanza nel segno della ricerca, dell’insegnamento e dell’impegno sociale. Un grande intellettuale che ha contribuito alla formazione di molti». «Un eccellente esempio, positivo per tutti, di come si possano coniugare il rigore scientifico e l’impegno politico». Per la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.

«Villari è stato un grande storico e intellettuale organico. Direttore tra gli anni ’70 e ’80 della rivista dell’Istituto Gramsci e sincero militante comunista. Una di quelle preziose personalità che nella loro vita hanno saputo saldare opera intellettuale e impegno politico». Lo ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e fondatore di Articolo Uno-Mdp.

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